Silenzio, commozione, rispetto: a Petacciato l'ultimo abbraccio a Sonia
PETACCIATO. Silenzio, commozione, rispetto. Amicizia, sgomento e dolore. Ricordo, lacrime e preghiera. Difficile fare da cronisti dinanzi a una tragedia come quella di Sonia Di Pinto, la 46enne assassinata in Lussemburgo da due banditi incappucciati, vita stroncata a pochi passi dal raggiungimento dell'agognata stabilità, dopo un lavoro che le piaceva, si sarebbe sposata il 14 maggio prossimo. Ma così non sarà.
Stamani, poco dopo le 9, è stata aperta la camera ardente allestita nella palestra della scuola elementare Vincenzo Cuoco, a Petacciato, col servizio d'ordine della locale Protezione civile, di cui la stessa Sonia era stata una volontaria, prima di partire per il Granducato.
Mai vista tanta compostezza anche da chi attendeva al di qua dei cancelli, silenzio assordante rotto solo da chi esternava la propria sofferenza per l'amica scomparsa.
Poco prima delle 9 l'arrivo della famiglia, altrettanto silenzio e profondo cordoglio verso chi ha smarrito una delle ragioni di vita.
La camera ardente chiude alle 14, allorquando in paese inizia il lutto cittadino, poi alle 16, sul sagrato di San Rocco, i funerali all'aperto col vescovo Gianfranco De Luca, la delegazione del Comune, autorità civili e militari anche di rango provinciale.