'Operazione Stagnola': 20 persone coinvolte e 2100 episodi di spaccio

I dettagli ven 27 maggio 2022
Cronaca di La Redazione
8min
Operazione Stagnola ©TermoliOnLine
Operazione Stagnola ©TermoliOnLine

BOJANO. Nella mattinata di oggi, 27 maggio, i Carabinieri della Compagnia di Bojano hanno dato esecuzione a un'ordinanza cautelare — disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari di Campobasso su richiesta di questa Procura — applicativa della misura custodiale in carcere nei confronti di due giovani del posto, nei cui confronti pende l'accusa di aver acquistato, ricevuto, commerciato e detenuto ai fini di spaccio e poi consegnato e ceduto a terzi sostanza stupefacente del tipo "eroina/crack/kobret" (Art. 81 c.p. e 73 1 DPR 309/90).

Nell'ambito dell'attività di indagine, denominata "stagnola", sono indagati — poiché a vario titolo coinvolti — altri 18 soggetti residenti in Bojano, paesi contermini e della Provincia di Campobasso e Isernia, oggi destinatari di decreto di perquisizione locale e personale

Negli ultimi anni, i Carabinieri del Comando Provinciale di Campobasso, di concerto con questa Autorità Giudiziaria, hanno condotto sul territorio dell'intera Provincia ed in particolare proprio nell'area matesina, attività investigative finalizzate a fare emergere e reprimere "manifestazioni" delittuose di maggiore pericolosità con particolare attenzione all'ambito delle sostanze stupefacenti.

In seguito al fisiologico periodo di calma apparente susseguente all'operazione denominata "Piazza Pulita", coordinata da questa D.D.A., con la quale si è riusciti ad infrenare tre differenti associazioni dedite al traffico di droga, attesa la carenza di "offerta" sulla piazza, alcuni giovani hanno pensato di approfittarne elevando il proprio livello da assuntore a pusher.

Due differenti attività investigative, confluite nell'odierno procedimento e condotte nella fase iniziale dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Campobasso e dalla Compagnia di Bojano, già dal settembre 2020 avevano consentito di raccogliere materiale informativo che consentiva di acclarare un nuovo mercato di eroina e cocaina con base di spaccio Bojano, ove gli attori rifornivano quotidianamente giovani del posto e dell'hinterland.

Le emergenze investigative hanno consentito di raccogliere indizi di reità a carico anche di insospettati, che organizzati in gruppo, utilizzavano "vedette" quando 10 smercio avveniva in esercizi pubblici, ovvero "corrieri" per i quotidiani rifornimenti nell'area del capoluogo campano, Scampia e Parco Verde: "ho preparato la storia' 'ummo ne abbiamo ' zio ce l'hai un bombolone" "patino sto all'entrata per alcune delle frasi utilizzate per concordare le richieste quotidiane degli assuntori, cui veniva poi ceduto Io stupefacente nel centro cittadino di Bojano, ma numerose volte anche presso l'abitazione degli indagati che erano soliti lasciare la dose su un frammento di carta alluminio per il consumo immediato sul posto utile ad eludere i controlli di polizia.

Oltre 2100 cessioni documentate, alle quali hanno contribuito a vario titolo anche figure femminili, con importi dai 15 ai 75 euro al grammo a seconda se la sostanza fosse eroina — kobret — crack — cocaina, oppure marijuana. In sporadiche occasioni ha fatto capolino anche il kratom (una pianta tropicale asiatica dalla quale si ricava una sorta di eroina sintetica); 31 le complessive attività di perquisizione eseguite, su delega di questa AG, durante la notte, nel centro matesino

Il procedimento è nella fase delle indagini preliminari nel corso delle quali gli indagati potranno esperire, nell'ottica difensiva tutti i rimedi processuali previsti dal codice di rito.

 

I dettagli sulla droga rinvenuta

KRATOM

Il Kratom è un albero tropicale (Mitragyna speciosa) indigeno dell’Asia sud-orientale. Le sue foglie amare contengono composti psicoattivi, simili agli oppiacei, e vengono consumate per il loro effetto sull’umore, come antidolorifico e afrodisiaco. Le persone lo masticano, lo fumano, ne fanno tisane o lo aggiungono ai cibi. Ha molti nomi diversi: erba speedball, biak-biak, ketum, kahuam, ithang o thom.

Il kratom crea assuefazione. In uno studio, il 50% dei consumatori da lunga data (sei mesi o più) ha sperimentato gravi sintomi di astinenza, come ad esempio ostilità, aggressività, cambiamenti emozionali, dolori ai muscoli e ossa, e movimenti a scatti degli arti, l’80% ha tentato di smettere senza riuscirci.

Si tratta di un’erba molto popolare soprattutto in alcune zone degli Stati Uniti. Ora però la FDA americana l’ha classificata come sostanza pericolosa.

Attualmente il Kratom è molto popolare e venduto sotto forma di polvere, pillole, capsule o bevande energetiche nei negozi e distributori di benzina della Lehigh Valley (Pennsylvania). Chi sceglie di acquistarlo lo utilizza non solo come altri tipi di oppiacei per rilassarsi o al contrario aumentare il proprio livello energetico ma anche per trattare alcuni problemi di salute, come appunto il dolore cronico e le dipendenze.

Dato che il numero delle persone vittime di overdose da oppioidi sale di anno in anno, il Kratom è diventato un’opzione interessante per chi vuole eliminare antidolorifici o eroina. In realtà l’uso di questa pianta, importata dal sud-est asiatico, non è regolamentato in tutti gli stati (in Pennsylvania ad esempio è legale) e la FDA si è espressa in merito in maniera non molto positiva. In Italia è inserita nella tabella delle materie vietate.

 COBRET

Il cobret, in sostanza, è eroina. Questa droga viene utilizzata da adolescenti e persone meno abbienti. Essa ha origini antiche (importata dalla Cina) ed inizia a prender piede sul mercato delle droghe illegali partendo da Napoli, dove viene messo in circolazione sul mercato nero dello spaccio a basso costo. Bastano pochi spiccioli per uno sballo garantito a tutti.

Anche se se ne parla poco, dalle informazioni acquisite emerge che esso ha avuto enorme diffusione soprattutto tra i giovani che pensavano che fumare una canna non fosse pericoloso. Sostanzialmente il cobret è eroina molto grezza; è lo scarto del processo di produzione dell’eroina (una dose contiene dal 15 al 25% di sostanze psicoattive), e si presenta come una polvere che ha l’aspetto dello zucchero di canna ed è venduta in palline avvolte in cellophane.

L’eroina, nella sua forma raffinata, non si presta ad essere fumata, poiché brucia ad una temperatura molto più bassa rispetto a quella di evaporazione, con notevole spreco di sostanza e minori effetti per il tossicodipendente.

Il cobret, invece è un composto che si presta ad essere fumato, proprio perché aumenta la temperatura in cui la sostanza brucia, favorendo l’evaporazione e l’aspirazione dei fumi. Spesso il cobret si trova mescolato ad altre sostanze usati per prolungare gli effetti narcotizzanti della sostanza.

Cobret, l'eroina 'napoletana' dal basso costo e dall'alto rischio, la chiamano “o cobrèt”, un nome che la leggenda metropolitana fa derivare da “cobra”, forse perché ricorda il sinuoso giro a spirale del pericoloso serpente. È una pallina grigiastra che si squaglia con l’accendino posto sotto la carta argentata, mescolandovi un po’ di succo di limone o di acido citrico, e si inala per via orale. Il cobret è eroina tagliata e rappresenta un fenomeno tutto napoletano: si trova in alcuni centri nodali dello spaccio partenopeo (la Stazione Centrale, i Quartieri Spagnoli, Secondigliano) e in periferia, soprattutto nei paesi dell’agro nolano e della provincia nord-orientale. A consumarlo sono i giovani e i giovanissimi, allettati dal suo basso costo – una dose può costare quanto l’hashish – e dal fatto che non comporta l’uso della siringa. Viene proposto ai giovani come alternativa alla sigaretta o alla canna e può anche accadere che i ragazzi lo usino per calmarsi dall’eccitazione provocata da ecstasy e anfetamine, una sorta di droga “feriale” che, dopo lo sballo del sabato sera, funziona come lenitivo. 

CRACK

Il Crack è una sostanza stupefacente nata in America e diffusasi a partire dagli anni ottanta. Ricavata tramite processi chimici dalla cocaina, viene assunta inalando il fumo dopo aver sciolto i cristalli. Provoca psicosi, stati paranoici, schizofrenia aggressività e alienazione. Vengono utilizzate pipe apposite di vetro o ricavate spesso da bottiglie di plastica modificate o lattine. Si chiama così per gli scricchiolii che provoca quando si scalda.

Il crack è stato originariamente concepito e sintetizzato per uno scopo ben preciso: era destinato ai cocainomani cronici come sostituto della cocaina, in quanto l’assunzione nasale provocava la distruzione dei tessuti nasali, per cui l’unica modalità di assunzione alternativa era rappresentata dall’inalazione.

Il crack induce dipendenza psichica e può portare a un aumento del numero delle assunzioni, anche dopo i primi tempi di assunzione. Un consumo continuato e prolungato può portare all’alienazione dell’individuo con sintomi simili alla schizofrenia, a una forte aggressività o a stati paranoici accompagnati da deliri e allucinazioni. La morte di solito può sopraggiungere per overdose (bastano 800 mg), per colpo di calore e arresti respiratori e/o cardiaci, nonché per ictus o infarto.

Effetto immediato ma breve a poco prezzo: ecco perché spopola la ‘bottigliella’ di crack, si ricava dalla cocaina, i suoi effetti sono immediati e durano una decina di minuti, e causa una elevatissima dipendenza. E rimane l'ultima spiaggia quando i tessuti nasali sono ormai distrutti. Oggi il crack, sostanzialmente cocaina vaporizzata, viene consumato per lo più da cocainomani cronici, che non possono assumere la sostanza sniffandola. Il procedimento di lavorazione porta a scaglie di colore bianco/giallastro, che poi vengono sminuzzate e inserite in pipette o in bottiglie di plastica, le “bottiglielle” nel gergo.

In proporzione ha un costo paragonabile alla cocaina, la differenza è nella quantità di stupefacente della dose: un grammo va dai 100 ai 150 euro, per la stessa cifra si ottiene la stessa quantità di crack che però equivale a 10 dosi. 

Le avvisaglie di una dipendenza da crack sono molto simili a quelle della dipendenza da cocaina. Del resto, come già abbiamo sottolineato, il crack si ricava proprio dall’estratto delle foglie di coca. Non è difficile individuare qualcuno colpito da questa dipendenza, soprattutto se si uniscono più sintomi. Pupille dilatate anche in condizioni di luce, occhi rossi e irritati.

Uno degli effetti del crack, come capita anche per le altre droghe, è il craving. Anzi, possiamo dire che il craving da crack è uno dei più intensi: il bisogno di assumere la sostanza è impellente, incontrastabile, tanto da influenzare ogni singolo attimo e aspetto della vita.

Chi si trova in questa situazione ha la tachicardia, le mani che sudano, il corpo preso da tremori e vertigini. Si sente angosciato e irrequieto, è in balia dell’ansia, non riesce a dormire. Talvolta si verificano addirittura delle allucinazioni, sia visive sia uditive e anche tattili. Non di rado si ricade nel baratro della dipendenza proprio per sfuggire al craving. È come una reazione a catena: si cerca di smettere, e si ha una ricaduta per evitare i sintomi del craving. È per questo che, nella maggior parte dei casi, non si può guarire senza un supporto esterno.


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