Nick Di Michele: l'orgoglio di gestire 350 agenti e 700 detenuti tra alta sicurezza e 41 bis
PARMA. La Polizia penitenziaria, le gloriose Fiamme azzurre, hanno celebrato i 205 anni dalla fondazione del Corpo.
Cerimonie e manifestazioni di rango nazionale, regionale e locale, legati alla quotidianità del mondo “circondariale e di reclusione”, di cui sono guardie insostituibili, si sono succedute negli ultimi giorni.
Venerdì scorso è stata la volta del carcere di Parma, in via Burla, dove è stata organizzata la festa regionale dell’Emilia Romagna.
Una passerella istituzionale, che ha visto significativamente premiati quegli agenti, di ogni grado, che hanno avuto il merito di compiere gesti di particolare rilevanza sociale, mostrando capacità d’intervento, con cui hanno tutelato l’incolumità delle persone, garantendo l’ordine e la sicurezza pubblica sia all’interno del penitenziario ducale che all’esterno.
Presenti il provveditore regionale Gloria Manzelli, il direttore degli istituti penitenziari di Parma Valerio Pappalardo e il comandante della Polizia penitenziaria di Parma Nicolino Di Michele, che da alcuni anni si è trasferito da Larino a Parma.
«Ospitare la celebrazione del 205esimo anniversario della nascita del corpo di Polizia Penitenziaria è per noi segno di riconoscenza e di onore. Gli istituti penitenziari della regione Emilia Romagna col nostro provveditore Gloria Manzelli, i comandanti di reparto, i direttori, hanno condiviso con gli istituti penitenziari di Parma questa solenne giornata.
Essere a capo del reparto di Polizia penitenziaria di questa struttura è per me non solo segno di riconoscenza da parte dei vertici dell'amministrazione Penitenziaria, ma orgoglio per i tanti anni dedicati alle istituzioni dello Stato.
Gli impegni sono tantissimi a volte incalcolabili, gestire un reparto di 350 uomini, 700 detenuti tra i quali 41 bis, alta sicurezza 1, alta sicurezza 3, non è semplice e neppure scontato ma accanto a me ho persone valide, competenti, dei veri professionisti.
Tutto ciò non può prescindere dalla presenza del direttore Valerio Pappalardo che ha iniziato a lavorare qui dopo pochi mesi del mio arrivo e non posso che esprimere sentimenti di riconoscenza e rispetto.
Questa celebrazione ha visto la presenza delle massime autorità civili, militari e politiche della regione Emilia Romagna, segno tangibile di una forte sinergia con tutto il territorio. Il plauso conclusivo va agli uomini e alle donne della Polizia penitenziaria, a loro, alla loro passione voglio fare i miei ringraziamenti perché senza di loro nulla sarebbe stato e potrà essere possibile».