Jovine: la terra, il lavoro, il futuro
TAVENNA. Dalle ore 11 presso la Mediateca Comunale, si avrà la presentazione del progetto Jovine: la terra, il lavoro, il futuro. Il progetto vedrà impegnata la stilista Antonella Prato ed i soggetti proponenti che relazioneranno sul progetto dal sottotitolo: la moda e la memoria storica e letteraria dei luoghi.
Nel 2021, grazie alla considerazione dell’Associazione Nazionale dei Parchi Letterari Italiani, si è costituito il “Parco Letterario e del Paesaggio Francesco Jovine” con l’obiettivo di riscoprire la figura di Francesco Jovine, con lui, la memoria letteraria dei nostri luoghi. Francesco Jovine, infatti, rappresenta un conosciuto e apprezzato autore molisano che, con i suoi romanzi, ci ha offerto un’appassionata descrizione della realtà contadina fatta di parole e gesti, di tradizioni e di duro lavoro nei campi, di sofferenze e ingiustizie.
Ci ha raccontato, attraverso il suo celebre romanzo “Le Terre del Sacramento” (ambientato a qualche decina di chilometri da Tavenna), il dramma delle terre lasciate incolte dai latifondisti e, nel contempo, la miseria delle migliaia di contadini poveri e senza terra, alla disperata ricerca di mezzi di sussistenza. Ci ha raccontato la storia di una comunità di contadini che miracolosamente riesce a dissodare “Le Terre del Sacramento” per poi essere cacciata, senza pietà, a colpi di fucile. Una storia che richiama alla memoria le tante storie dolorose legate alla “lotta per la terra” che, nel secolo scorso, costarono numerose vite umane.
Storie di “ieri” che, ancora oggi, ci parlano del presente e del futuro.
Un presente nel quale, come allora, si fatica a intravedere un futuro come segnala la drammatica riduzione delle nascite nel nostro Paese.
Un presente in cui i giovani, come sottolinea il sociologo Magatti, vivono una drammatica situazione lavorativa che si ripercuote su tutta la loro dimensione esistenziale da “ghosting generation” (generazione fantasma).
Un presente caratterizzato da un lavoro sempre più flessibile e precario che non offre a loro le necessarie condizioni per costruirsi un futuro. Ma questa “generazione fantasma” tende, però, a ricercare/privilegiare un lavoro che costituisca occasione di “aurorealizzazione”.
In questo quadro, è necessario (ri)costruire quelle “reti partecipative”, fortemente penalizzate dalla pandemia, con le quali i giovani e la comunità intera possano confrontarsi e sentirsi “protagonisti” di nuovi processi di sviluppo economico e sociale locale più giusti e maggiormente inclusivi; è necessario stimolare (e supportare) la condivisione di percorsi di imprenditorialità del lavoro (anche attraverso la cooperazione) coerenti con la funzione e i fini sociali dell’impresa tratteggiati nella nostra Costituzione. In queste dinamiche, ora come allora, il III° settore può svolgere un ruolo particolarmente importante.
In questa logica, si è progettata la riapertura del “laboratorio moda” a Tavenna che rappresenta un piccolo ma importante segnale per un territorio classificabile come “area interna”. In queste aree, il settore moda ha rappresentato, ricordiamo i dati occupazionali di fine anni 90 dei comuni di Montenero di Bisaccia e Trivento, una importante risorsa per lo sviluppo economico e sociale.
Qualcuno potrebbe pensare: “roba passata”. I dati e le tendenze, però dicono il contrario.
La pandemia ha accelerato il processo, già in atto, del rientro (reshoring) delle produzioni (moda in particolare), precedentemente delocalizzate nei Paesi a minor costo del lavoro, al fine di ricostruire “filiere di prossimità” (maggiormente gestibili in questa fase) che coinvolgono, come rilevano autorevoli studi, le imprese locali.
Cresce, inoltre, la presenza e il gradimento delle produzioni “100% made in Italy” (tracciate e sostenibili) in alcuni mercati strategici in ragione della sua capacità di assicurare creatività, qualità di prodotto e di servizio. Spetta a tutti noi trasformare questo piccolo ma importante segnale in una significativa e durevole opportunità.
Lo scopo del progetto è quello di Riattivare quel patrimonio di competenze moda, spesso “tacite”, che contraddistingue il nostro territorio e che, ancora oggi, sono giudicate, dal mercato, pienamente funzionali; ricostruire “reti di competenza” in grado di generare nuovi percorsi di sviluppo nel settore moda che siano “tracciati” e “sostenibili” (come indicato nello studio redatto dalla CdP e dalla Luiss Business School): sono questi gli obiettivi che andremo a sviluppare attraverso il “laboratorio moda” di Tavenna.
Un “laboratorio” che sarà luogo di sperimentazione e di sviluppo di percorsi progettuali già avviati. Ad iniziare dal progetto “Moda, colori e sapori del Sannio”, presentato presso la Sala Consiliare del Comune di Isernia, finalizzato al recupero e al riutilizzo della lana molisana per realizzare una o più linee prodotto moda colorate naturalmente. Un progetto, questo, particolarmente importante perché, come segnala uno studio dell’ISPRA, ogni anno, 8.700 tonnellate di lana finiscono in discarica, disperse in ambiente, sotterrate o bruciate. Da queste tonnellate di lana buttata via, si potrebbero ricavare 15 milioni di metri quadri di tessuto dando vita (in una logica di sviluppo locale) ad una filiera sostenibile e circolare capace di creare lavoro e, nel nostro caso, di promuovere il territorio, con particolare attenzione ai tratturi che sono considerati veicolo al patrimonio dell’umanità, quale è la Transumanza.
Un “laboratorio” che svilupperà, inoltre, le iniziative legate alla valorizzazione dei merletti e dei filati delineate nel protocollo d’intesa sottoscritto presso la Sala Consiliare del Comune di Guglionesi e nel contratto di rete sottoscritto presso la Provincia di Isernia. L’Arci ne è diventata capofila dopo la rinuncia dell’Associazione Isernina.
Per celebrare questo importante appuntamento, la stilista Antonella Prato presenterà i disegni, della capsule collection, ispirata ai Parchi Letterari e di specie, grazie alla concessione del Nazionale, al “Parco Letterario e del Paesaggio Francesco Jovine”, che sarà realizzata proprio nel laboratorio di Tavenna e che avrà come tema: la terra, la lana (particolarmente legata alla cultura contadina) e i tessuti naturali in genere; le colorazioni naturali che si andranno a collegare alla coltivazione delle piante tintorie che saranno, progressivamente, realizzate nel nostro territorio, anche grazie a Beniamino Buchicchio e alla sua famiglia che, con la loro generosa disponibilità, hanno reso disponibile la struttura attrezzata consentendo, in tal modo, l’avvio di questo percorso progettuale. Beniamino rappresenta un imprenditore/artigiano che, con la sua azienda, ha contribuito al successo del “made in Italy” nel settore moda; che ha svolto, come tanti imprenditori/artigiani, il suo ruolo con passione e impegno in un territorio economicamente marginale per creare “lavoro” e sviluppo.
Per motivi legati alla promozione nazionale del progetto, alla manifestazione partecipa con il patrocinio, l’Associazione Nazionale dei Parchi Letterari di cui fa parte l’Associazione “Parco Letterario e del Paesaggio “F. Jovine" a cui aderiscono sia il Comune di Guglionesi che quello di Tavenna. E’ prevista la presenza, oltre della stilista di esponenti della rete del merletto e del filato, dell’assessore Vincenzo Cotugno ed una rappresentanza dei Parchi Letterari d’Italia.