Cresce l'allarme per finti incaricati che bussano alle porte, quante segnalazioni

TERMOLI. Non solo anziani, non solo a Termoli. Segnalazioni di truffatori che si spacciano per operatori di note società di gas e luce. Segnalazioni che arrivano anche dai paesi limitrofi, e le modalità di “abbordaggio” sono sempre le stesse.
Vogliono controllare le bollette per far risparmiare, a detta loro, gli utenti. Senza sapere che il risparmio va in automatico grazie ai vari bonus sociali e alla presentazione dell’Isee. Si è vero, purtroppo c’è ancora qualcuno che cade nel tranello ma la gente, ormai è stufa e mette in guardia tutti.
Dopo le segnalazioni di ieri, giovedì 16 marzo, il finto operatore è stato avvistato in diversi punti della città.
«Riguardo all'articolo sulla segnalazione di falso operatore di luce e gas volevo segnalare che stamattina, intorno alle 11:30, mi trovavo a casa di mia mamma in via India 12. Ho aperto la porta a un tizio in giacca e cravatta che si è spacciato per operatore di compagnia di gas per applicare il solito sconto. Ha chiesto di vedere la bolletta. L'ho inviato ad andarsene immediatamente e non tornare più. Si è messo immediatamente al telefono, avendo un compare nei pareggi sicuramente- ci fa sapere una nostra lettrice- È venuto anche da me. Mi è un po' dispiaciuto di avergli sbattuto la porta in faccia! Via Maratona! Uscendo ne ho visti un paio che entravano in un portone in via Montecarlo!».
E ancora, «Sono passati pure in via Maratona. Oggi li ho trovati nelle scale, ho chiesto chi fossero e chi cercavano e mi hanno risposto “siamo operatori del gas, non agenzia delle entrate” e mio marito li ha cacciati vi. Volevano guardare la potenza del gas».
Non si danno per vinti e nel pomeriggio si sono recati in via Martiri della Resistenza. «Pomeriggio ore 17, ha bussato alla mia porta un ragazzo identico alla descrizione con le stesse modalità d'approccio descritte. Mi è andata bene. Sono stati anche in via Alfano, erano in due uno con gli occhi chiari, l'altro capelli scuri e stempiato. Hanno citofonato anche da me, con un accento spiccatamente pugliese e quando mi hanno sentita diffidente nell’aprire hanno alterato i toni in modo risentito, fino poi a salire e suonarmi alla porta. È passato oggi verso le 14 dalle parti di via Inghilterra, un tipo giovane sulla trentina bassino castano scuro sul rossiccio un po' di barba curata, ben vestito, cartellina di pelle cuoio, si intravedeva un tatuaggio che superava il polso destro alla mano, non ha suonato al citofono ma direttamente all'appartamento. Ha capito subito che non era cosa»
Viaggiano sempre in 2 e in più posti. Mentre questi erano intenti a provare a truffare qualche cittadino termolese, altri erano in giro per Ururi e altri paesi.
«Ho dovuto chiamare la polizia, perché si sono piazzati dietro la porta e continuavano ad insistere, nonostante gli avessi detto chiaramente di andar via perché sapevo che fossero dei truffatori».