Perse la vita precipitando da un capannone, al via il processo per i tre imputati
Ascoltate le prime testimonianze, si torna in aula a gennaio 2024
LENTELLA. Sono state ascoltate giovedì scorso nel tribunale di Larino le testimonianze relative al processo per la morte di Massimo Roberti, 40 anni (Leggi), che ha perso la vita il 4 aprile del 2019 precipitando (Leggi) da un capannone nella zona industriale di Mafalda, in provincia di Campobasso.
L'uomo, che era titolare di un'azienda di carpenteria con sede a Fresagrandinaria, perse l'equilibrio cadendo per 8 metri dal capannone su cui stava sostituendo dei pannelli.
Sono tre gli imputati ritenuti responsabili a vario titolo della sua morte: il titolare del capannone dal quale cadde Roberti, di San Salvo, assistito dai legali Clementina De Virgilis e Adelmo D'Alò, il titolare della ditta che eseguiva i lavori insieme a quella di Roberti Roberti, difeso dagli avvocati Giuseppe Mancini e Arnaldo Tascione, e il direttore dei lavori di ristrutturazione, assistito dagli avvocati Giuseppe La Rana e Gaetano Di Stefano.
I legali Maria Grazia Tana e Franco Lella assistono invece la famiglia di Roberti, che si è costituita parte civile.
L'udienza è stata aggiornata a gennaio del prossimo anno, quando verranno ascoltati altri periti.