Gli angeli di San Giuliano, «Dio li ha presi in consegna e li abbraccia insieme a chi insegna»

il ricordo gio 31 ottobre 2024
Cronaca di La Redazione
3min
Gli angeli di San Giuliano, «Dio li ha presi in consegna e li abbraccia insieme a chi insegna» ©Termolionline
Gli angeli di San Giuliano, «Dio li ha presi in consegna e li abbraccia insieme a chi insegna» ©Termolionline

SAN GIULIANO DI PUGLIA. Il silenzio è assordante, accompagnato solo dai rintocchi delle campane della chiesa di San Giuliano di Puglia. Sono trascorsi 22 anni da quando, pochi secondi sconvolsero un territorio, annientando una generazione. A San Giuliano, un’annata di bambini, quella del 1996, non esiste: sono stati tutti cancellati. A portarli via non è stato solo il terremoto che quel giorno colpì il piccolo paese ma la mancanza di una scuola costruita come si doveva.

Il Molise si è fermato alle 11.32 con un momento di raccoglimento con preghiera, scandito dai rintocchi della "Campana degli Angeli" al cimitero comunale, a seguire la deposizione delle corone di fiori presso il "Parco della Memoria". Alle 17 la Santa Messa alla chiesa madre e quindi la fiaccolata delle 20 lungo il percorso della memoria, a cura del "Comitato vittime della scuola". 

È il giorno del ricordo a San Giuliano di Puglia. È il giorno del silenzio. Quel silenzio che dura da ventidue anni. Da quel dannato 31 ottobre alle ore 11:32. Il silenzio. Le lacrime. I ricordi. Un dolore straziante che ancora oggi lacera il cuore. Il cimitero comunale è gremito di gente. L’emozione è toccante. Le campane suonano. Ogni rintocco è un nome. Un pensiero ai 27 bambini e alla loro maestra, Carmela Ciniglio.

Ogni rintocco è una lacrima che scende giù. 

Prima che il corteo partisse per il Parco della Memoria, il signor Giuseppe Manueddu di Peschiera Borromeo, invitato dal sindaco Antonello Nardelli, ha voluto nuovamente, come ormai fa da ventidue anni, omaggiare gli angeli di San Giuliano.

Negli anni il signor Giuseppe è stato ospite della comunità di San Giuliano, e nella sua città ha creato un "parco degli angeli" in memoria dei bambini del '96.

Un gemellaggio che nasce per tenere viva la memoria.

Esiste un filo rosso che lega le persone per sempre. Così dice un proverbio cinese.

È stato un evento che al signor Manueddu ha segnato così tanto da prendere quel dolore e trasformarlo in qualcosa di più grande. Donarsi agli altri. Ricordare i bambini è un modo di non lasciarli andare via e di non lasciarsi abbandonare al dolore. 

Si mobilitò subito e grazie a lui a Peschiera Borromeo è stato dedicato un parco dedicato agli Angeli di San Giuliano.

Per il ventennale del sisma, Manueddu scese in Molise e incontrò l'ex sindaco di San Giuliano di Puglia, Giuseppe Ferrante al quale consegnò un quadro, da esporre nella scuola, che rappresenta i 27 angeli insieme alla loro maestra. 27 gigli azzurri e rosa con 27 campanellini e in mezzo a loro una rosa grande, simbolo per l’insegnante.

Il signor Giuseppe all’epoca del disastro del sisma aveva 55 anni ed era il mister di una squadra di calcio di Peschiera. I suoi bambini avevano la stessa età degli angeli di San Giuliano. 

Quelle scene strazianti hanno così colpito il signor Giuseppe da spingerlo a cercare un contatto con la comunità molisana.

«Ringrazio fortemente tutta la popolazione e i sindaci che mi hanno invitato negli anni. Amo fortemente San Giuliano. All’epoca dei fatti allenavo dei bambini della stessa età dei bambini che morirono durante il terremoto. Mi sono rimasti nel cuore e tutte le volte che ho potuto sono venuto qui perché mi sento in dovere di essere vicino a loro. Oggi mi sento di ringraziarli con un ode a San Giuliano».

“Sentir vibrare e fermarci un momento, 

guardare nel vuoto e sentire sgomento,

vedere crepe che incrinano le mura, 

non riuscire a pensare… c’è paura.

Un grande frastuono irrompe in un momento, 

cadono le case e i tetti su chi è dentro.

Si odono le grida e i pianti soffocati, 

si ha la sensazione di essere condannati.

Il dolore entra nel cuore della gente, 

come lava di un vulcano lenta e travolgente. 

Ma subito il pensiero, dritto, vola a scuola, 

un luogo come casa ma altra dimora.

La frenesia subentra nei soccorritori,

fare in fretta per estrarre quei fiori,

ma Dio li ha presi tutti già in consegna

e li abbraccia insieme a chi insegna.

Piccoli angeli volati lassù,

che il destino vi ha tolto tanta gioventù,

non potrà più togliervi ormai dal nostro cuore,

che avete rimpito con il vostro amore.

Ora speriamo di non avere più terremoti, 

la città è con voi e tutti siam devoti.

Voi, figli persi con strazio e commozione, 

siete i nostri figli e di tutta la nazione.

Ognun di noi vi avrà in mente in ogni chiesa, 

e una preghiera intima vi arriverà gioiosa.

Una croce immaginaria sulla più alta guglia, 

per voi piccoli angeli di San Giuliano di Puglia”.

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