Pozzo Dolce, un anno dopo il rogo: la vittima non ha ancora una identità certa
TERMOLI. Nella serata del 29 novembre 2023 la città di Termoli scoprì l'aspetto più tragico dell'emarginazione sociale, quella della morte, che vide perdere la vita in modo atroce un giovane immigrato senza dimora.
Il rogo di Pozzo Dolce è una ferita ancora aperta sul territorio, riflessioni che sono state promosse durante ogni mese, sempre al 29, dalla fiaccolata del dicembre scorso, per mettere in evidenza i problemi della città, dove integrazione e inclusione sono ancora obiettivi da perseguire.
A distanza di un anno, il presunto 30enne deceduto nell'incendio che devastò il chiosco di legno non ha ancora una identità ufficiale. Per questo, anche la commemorazione di questa sera vede solo quella lettera maiuscola N. che da allora accompagna ogni intervento.
N. starebbe per Nicolai, un romeno di cui non si seppe più nulla, ma la salma del giovane che morì a Pozzo Dolce è ancora custodito all'obitorio dell'ospedale San Timoteo, a disposizione dell'autorità giudiziaria, proprio in attesa di un eventuale riconoscimento ufficiale.
Ricordiamo come stasera ci sarà la commemorazione alle 19, davanti la chiesa di Sant'Antonio.