“Qifti”, canti arbëreshë di Chieuti col duo Angela Dell'Aquila e Salvatore Villani

Radici ven 01 aprile 2022
Cultura e Società di Chiara Gabriele
2min
“Qifti”, canti arbëreshë di Chieuti ©Termolionline.it
“Qifti”, canti arbëreshë di Chieuti ©Termolionline.it

CHIEUTI. “Oh eterno miracolo della musica che si espande leggiadra e libera da costrizioni, fa che a Roberto giunga il tepore delle sue amate composizioni, che Angela intona con rapimento antico, chiamandoci all’ascolto e a nuove emozioni. Aiutaci tu, oh musica, a ricordare le genti che arrivarono dall’Albania, che con riconoscenza ci donano ancora incantate e dolci armonie, che li fanno vivere e li strappano da dimenticanze e ingiuste amnesie. Oh terra dolente di Puglia attraversata da viandanti e nuovi migranti, accogli i Canti Arbëreshë di Chieuti e fanne grani di rosario e diamanti di preghiera viva per Roberto e Angela, con Salvatore a tessere voci e canti”.

Con questa poesia del professor Gino Annolfi, si apre la serata di presentazione del cd “Qifti”, canti arbëreshë di Chieuti, con la superba voce di Angela Dell’Aquila accompagnata dalla chitarra del musicista Salvatore Villani. L’importante evento si è tenuto nella serata del 31 marzo, presso l’Auditorium, ex chiesa Santa Maria degli Angeli, alla presenza dei protagonisti di questo lavoro, del sindaco Diego Iacono, del musicista Ciro Iannaccone e di Gino Annolfi. Angela Dell’Aquila, “Orgoglio chieutino”, canta da sempre la tradizione della sua terra, facendo trasparire tutto l’amore per le sue origini. Tra le note e le rime racchiuse in questo cd, non ci sono solo le canzoni tradizionali arbëreshë di Chieuti, ma anche di altre comunità di origine albanese presenti su gran parte del territorio nazionale e che angela ha portato in giro per il mondo con il gruppo musicale “Mik Gjergj”.

Il sindaco Diego Iacono, nella sua presentazione al book che accompagna il cd musicale scrive: “Motivo di orgoglio e vanto per questa piccola comunità che l’ha vista crescere tra le sue strade assolate e impolverate, giocare, piangere e lavorare con impegno e dedizione, coltivare le sue passioni e che di certo, proprio per questo, oltre che per la sua bravura, ha contribuito a impreziosirla, arricchendola culturalmente e diventando un punto di riferimento importante per noi, per chi ci ha preceduto e di certo per tutte le generazioni che verranno”. Tra i canti presenti troviamo, “Ishi një ditë të muoj të maji” (Era un giorno del mese di maggio), “Çë bukura kapile Qievëtë jannë” (Che belle ragazze che stanno a Chieuti), conosciuto anche nei paesi limitrofi Montecilfone, Portocannone, Ururi, Campomarino e Casalvecchio di Puglia, che enumera le caratteristiche delle ragazze dei vari paesi citati. Nel corso della serata, non poteva mancare l’esecuzione dei canti più famosi, intonati anche dal pubblico presente. La bella voce di Angela è stata accompagnata dalla chitarra di Salvatore Villani, compositore, cantante, direttore d’orchestra, musicologo, etnomusicologo, etnocoreologo e regista, con una formazione da musicista classico e cantante d’opera. Gioia ed emozione durante i canti, soprattutto con il canto “Po vini krushqit maleve” (Venite o parenti dai monti); è un canto nuziale albanese, assunto nel repertorio chieutino a metà degli anni Sessanta, con il “Gruppo Arbëreshë di Chieuti”, il canto più bello e suggestivo.

Questo lavoro compie, attraverso la “catena degli affetti”, compie il miracolo di non far morire una lingua e i suoi canti, farli diventare la colonna sonora dei propri giorni e disseminarli affinché si possa tornare alle proprie radici che ci permettono di esistere. 

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