Ricordando Pietro Ramaglia, medico personale del re alla corte dei Borboni

Bicentenario mer 06 aprile 2022
Cultura e Società di La Redazione
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Ricordando Pietro Ramaglia, medico personale del re alla corte dei Borboni ©Termolionline.it
Ricordando Pietro Ramaglia, medico personale del re alla corte dei Borboni ©Termolionline.it

RIPABOTTONI. Diverse le personalità di spicco presenti lo scorso giovedì, 31 marzo, nella celebrazione dei 220 anni dalla nascita del dottor Pietro Ramaglia, a Ripabottoni. Professore, clinico, diagnostico, anatomista, patologo, medico personale del re Ferdinando II, decurione della città di Napoli, direttore della celebre rivista scientifica il Morgagni, nato a Ripabottoni nel 1802.

Fu un vero scienziato della nostra terra. Creò nell’ospedale di Loreto Mare un museo di pezzi anatomici patologici. Il museo, tra i pochi esistenti all’epoca in Europa, era grandemente apprezzato dai medici stranieri che di frequente visitavano Napoli.

Il Ramaglia è stato fautore di un “metodo diagnostico”, che descritto e pubblicato dal suo discepolo, il dottor Domenico Capozzi, fu la base della medicina moderna.

La sua opera più importante fu Notomia topografica, pubblicata nel 1840, il primo testo sulla materia stampato in Italia, appannaggio dei chirurghi e dei clinici che avevano bisogno di conoscere le regioni su cui intervenire.

Per festeggiare il suo compleanno Ripabottoni ha voluto celebrarlo con una messa solenne, nella splendida parrocchiale di Santa Maria Assunta, celebrata dal vescovo, mons. Gianfranco De Luca dal parroco don Gabriele Tamilia e il vice parroco, p. Antonio.

Sono intervenuti i Cavalieri del Sacro Militare Ordine Costantiniano di Grazia, il Rev. don Mauro Colarusso, cappellano della Delegazione, cavaliere di Grazia Ecclesiastico e il cavaliere Gianfelice Mucciaccia. Il Ramaglia era un Cavaliere di tale ordine, investito dell’onorificenza nel 1859 dal re Francesco I per le cure prodigate nei confronti del padre estinto, Ferdinando II.

Monsignor De Luca ha ricordato la figura del Ramaglia come un uomo che per tutta la vita è vissuto da autentico cristiano. Egli non conosceva vanità, soccorreva coloro i quali non avevano una condizione agiata, il giovedì si dedicava alla cura dei poveri; non accettò mai un compenso per le cure prodigate ai medici, agli studenti di medicina, raddoppiando la premura e le visite più che per gli altri infermi.

Non fu ambizioso, anzi molto umile e lavorò solo per il fine di giovare la scienza. Una bellissima figura, il San Giuseppe Moscati del nostro Molise. Il sindaco, Orazio Civetta, ha ribadito l’onore per il comune di Ripabottoni di aver dato i natali all’illustre scienziato. Molti sono gli amministratori dei comuni limitrofi intervenuti, sensibili alla storia e alla cultura della nostra terra.

«Facendo squadra, superando i campanilismi, sempre nocivi, che sfociano in clientelismo si possono raggiungere obbiettivi positivi per i nostri borghi spopolati», queste le parole del vescovo De Luca.

La dottoressa Gabriella Paduano, storica, originaria di Ripabottoni ha raccontato ai partecipanti la figura di Ramaglia uomo e scienziato.

Paduano insieme con don Gabriele Tamilia, organizzatori dell’evento, sono prossimi ad una pubblicazione, sullo scienziato ripese, attraverso un’attenta ricerca su documenti in gran parte inediti conservati nell’Archivio di Stato di Napoli.

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