“P’i cäse e p’i campagne”, a San Pietro di scena la tradizione
TERMOLI. “P’i cäse e p’i campagne” lo spettacolo del professor Nicola Palladino, in scena all’auditorium dei santi Pietro e Paolo.
Una serata emozionante, all’insegna della termolesità più verace e autentica. Lo spettacolo portato in scena dal maestro Palladino ha popolato l’intero auditorium. Tantissima la curiosità nell’ascoltare il nostro dialetto, attraverso le poesie del suo maestro. Presenti alla serata: Sebastiano Di Pardo, Pina Cupone, Giuseppe Pranzitelli alla tastiera, Mario Synergo Palladino alla chitarra e i piccoli Mia Marcovicchio e Marco Di Pardo. Tutti insieme hanno dato vita ad uno spettacolo magico. Presente per l’occasione Oscar De Lena, presidente dell’Archeoclub, che è intervenuto sul palco durante lo spettacolo.
“P’i cäse p’i campagne” è il seguito di un’altra raccolta di poesie termolesi, dal titolo “U popele du mare”. Nella precedente raccolta di poesie dedicata al mondo marino si trovano personaggi come: la stella marina, il capitone, lo squalo e il delfino. Mentre in questa attuale raccolta, i personaggi sono gli animali della terra: il leone, la volpe, il serpente e la gallina.
Una passione, quella di Nicola, che scorre nelle sue vene sin da quando era bambino. Lui stesso ci ha definito la sua passione “genetica”. Il maestro ama condividere il suo talento con gli amici, tanto che coinvolgerli nel suo lavoro significa realizzare appieno il suo impegno nel raccontare la termolesità.
Lo spettacolo ha attirato tantissimi termolesi, tanto che l’auditorium era gremito di ospiti. Dopo l’introduzione di padre Enzo Ronzitti è cominciato lo spettacolo. Tutti i proventi guadagnati dalla vendita dei libri saranno devoluti a favore dei bambini dell’Ucraina.
Una serata magica, accompagnata da canti e versi che hanno catturato l’attenzione degli ospiti. Un momento a dir poco straordinario, perché quando si parla di valori, non si può non ricordare il nostro amato dialetto –che dovrebbe essere continuamente insegnato anche ai giovanissimi- affinché non si perdano mai le nostre antiche e bellissime tradizioni.