Nadia Verdile a Guglionesi con "Carne Viva"
GUGLIONESI. Evento nell’evento a Guglionesi. All’interno della mostra “Donne ed Emigrazione”, Nadia Verdile presenta il suo libro Carne Viva. Una saga italiana fra Otto e Novecento (Pacini Fazzi Editore). La scrittrice e giornalista, nel centro Polivalente di via Capitano Verri, 15, alle ore 17.30, parla del suo romanzo in presenza del sindaco di Guglionesi, Mario Bellotti. Previsti gli interventi di Michele D’Anselmo (consigliere delegato alla Cultura e al Turismo al Comune di Guglionesi), Dafne Rapuano (archivista). Accompagnamento musicale di Cioppi e Matassa, con fisarmonica e chitarra.
«Siamo molto contenti – afferma Michele D’Anselmo – di potere ospitare la presentazione del libro “Carne Viva”. Il protagonista del romanzo storico scritto da Nadia Verdile ha le sue radici profonde nel nostro paese. Di Guglionesi erano i genitori che gli diedero vita, di Guglionesi erano i genitori che lo crebbero. Il libro ben si sposa con la mostra “Donne ed emigrazione” che abbiamo in corso. Un incontro con la storia locale che si inserisce profondamente in quella regionale e che narra di un popolo, il nostro, costretto a cercare nuove possibilità di vita al di là dell’oceano».
Carne Viva. Una saga italiana fra Otto e Novecento (Pacini Fazzi Editore, 2021, pagine 184, euro 15, Collana: STORICA)
Un’altra tappa in terra molisana dell’ultimo libro di Nadia Verdile è quella di Guglionesi, comune in provincia di Campobasso. Con questo lavoro, Carne Viva, la scrittrice molisana, trapiantata in Campania, dopo sedici libri, approda al suo primo romanzo storico. Fine Ottocento. Tempo di fame e di stenti. Nel Molise ancora unito all'Abruzzo la povertà era la regola. Dopo gli anni ribelli e tragici del brigantaggio, in quello scorcio di fine secolo, tutto era precipitato nell'oblio delle Istituzioni. Padroni da una parte, servi dall'altra. Ma anche per i ricchi qualche volta c'erano i divieti. Amare, per esempio, era un lusso non necessario. Qualche volta bandito. Da questo aborto obbligato dei sentimenti «sono nata io – dice l’autrice -, qualche generazione dopo».
«È una gioia incontenibile – dichiara Nadia Verdile - riportare nel luogo dove fu concepito il mio bisnonno la sua storia. Una storia dolorosa e bellissima che vede Guglionesi patria vera di una parte delle mie radici. Di Guglionesi, infatti, erano i genitori veri di Umberto, di Guglionesi i genitori adottivi. Si chiude un cerchio, quello che mi ha visto per anni lavorare tra le carte d'archivio. Si chiude il cerchio nella terra dove tutto è iniziato. Ringrazio Michele D'Anselmo per avere permesso che questo accadesse. Emozione nelle emozioni sarà la condivisione con Dafne Rapuano, mia figlia, che parlerà del libro la cui genesi ha vissuto, lei che ha, come me, a Guglionesi profonde radici».
Questa è la storia di Concetta e Umberto, i suoi bisnonni, figli di un tempo e di una società che marchiavano a fuoco i destini, segnati per sempre dalla scala sociale. Storia di una famiglia, ma anche paradigma e saga di un popolo con i suoi squilibri sociali, i drammi della miseria, dei pregiudizi, dell'emigrazione, delle contrapposizioni ideologiche e politiche. Di persone e gruppi, famiglie e classi, archetipi di una società i cui problemi ancora oggi sono carne viva. Allora, al tempo dei protagonisti e della corolla di personaggi e discendenti che ad essi si accompagna, erano tragica realtà, da accettare con la rassegnazione dell'ignoranza, della cristallizzazione delle convenzioni e dei rapporti sociali dei secoli precedenti.
La foto in copertina di Carne Viva è di Lewis Hine, tra i più grandi fotografi sociali della storia, occhio narrante dell’emigrazione a cavallo dei due secoli.
Nadia Verdile
Nadia Verdile vive a Caserta, le sue radici, però, sono tutte molisane. Scrittrice e giornalista, collabora con il giornale quotidiano «Il Mattino». Ha sedici libri all’attivo e ha curato sette volumi didattici; molti suoi saggi sono stati pubblicati in riviste nazionali ed internazionali. Relatrice in convegni e seminari di studio, come storica, da anni, dedica le sue ricerche alla riscrittura della Storia delle Donne. È direttrice della Collana editoriale «Italiane» di Pacini Fazzi Editore.