Morte endouterina fetale, esperienze sanitarie a confronto nell'Asrem
CAMPOBASSO. È stato un grandissimo successo, nonostante il caldo intenso, un successo nemmeno sperato perché l’argomento era ostico e assai difficile, la morte endouterina fetale, un evento terribile e fatale che può avvenire, per fortuna molto raramente, dopo la ventiduesima settimana di gestazione.
Il corso è stato promosso dalla Anatomia Patologica di Campobasso diretta dalla dottoressa Di Filippo, che è stata molto soddisfatta della partecipazione e della riuscita del corso, “un giorno Guerriero mi ha portato delle carte da firmare per organizzare il corso, ho subito sostenuto la sua idea, quando di certo c’era solo il titolo” ha dichiarato la dottoressa a margine del corso. Ideatore dell’evento e responsabile scientifico il dottor Guerriero che ormai da un decennio si occupa in Asrem di autopsie su adulto e su feto, che ha dichiarato: “Mi sono molto impegnato, ho persino disegnato il logo della locandina con il bambino mai nato, ma il merito è di tutti i brillanti relatori di altissimo livello che da subito hanno accettato di venire in Molise, se seminiamo idee prima o poi raccoglieremo qualcosa, ne sono sicuro”. Per fortuna, i professori dell’Unimol, avevano fin dall’inizio capito l’importanza di questo corso e nonostante si svolgesse nel ponte del 2 giugno avevano dato il pieno sostegno all’evento.
Il professore Germano Guerra-Direttore del Dipartimento di medicina e Scienze dalla Salute- consentiva che il corso si svolgesse nella bellissima aula Ippocrate al polo didattico di Tappino, il professore di Genetica Medica Garofalo, direttore anche del Laboratorio analisi dell’ospedale, apriva il corso presentando e moderando la prima lunga relazione ostetrico-ginecologica e il professore di Anatomia Patologica Merolla moderava (insieme alla collega dott.ssa Nugnes dell’Ospedale di Campobasso) la sessione di anatomia patologica e coinvolgeva anche i suoi studenti creando un evento AFASS Unimol. Hanno portato i loro saluti anche il presidente dell’Ordine dei Medici di Campobasso- dott. De Gregorio- e il presidente dell’Ordine delle Ostetriche CB-IS- dott.ssa Palladino- che ha anche partecipato attivamente ai lavori. Apriva i lavori davanti ad una platea di circa 100 persone il professore Facchinetti di Modena, Ordinario di Ginecologia, autore di linee guida regionali e nazionali.
“Il feto nel corso di una gravidanza, anche apparentemente normale e fisiologica, muore in utero prima di nascere, le cause, purtroppo spesso non si trovano, in una metà dei casi si riesce a identificare una causa, una placenta che non funziona, una infezione che nessuno immaginava che la paziente potesse prendere”. Il professore per due ore, coinvolgendo spesso la platea, ha esaminato le tante problematiche legate a questo evento, terribile per la madre, per il padre, per gli operatori sanitari”. “La scienza si sta molto dedicando alla tematica delle morti endouterine fetali, e l’anatomia patologica è in prima linea per stabilire le cause di morte ma soprattutto quello che è il rischio di ricorrenza e qual è il trattamento che le donne, che hanno avuto questa tragica esperienza dovranno fare per evitare che si ripeta”. Questo è quanto ha affermato il prof. Vellone di Genova, che per due ore ha parlato di questo argomento passando dalla patologia fetale alla patologia placentare, sino alla comunicazione dell’esito dell’esame autoptico alla donna e ai suoi congiunti.
Indicando classificazioni, moduli operativi, linee guida e procedure da adottare. Una tavola rotonda con i professori presenti e i ginecologi ospedalieri molisani ha concluso la prima giornata dei lavori, sono intervenuti il primario di Termoli dott. Molinari che ha raccontato di casi incontrati nella sua carriera e ha discusso di nuovi esami da adottare, la brillante collega di Isernia dott.ssa Gagliardi che oltre a sostituire il suo primario nel dibattito ha discusso dei casi clinici argomentandoli con diapositive appositamente preparate, il dott. Mercorio di Campobasso, in sostituzione del suo primario, che ha discusso di casi avvenuti in altre regioni e diventati poi fatti di cronaca nazionale. La dott.ssa Palladino ha raccontato di come le ostetriche siano le professioniste della vita e di come trovarsi difronte a eventi del genere sia terribile per loro e di come capiscano il dramma delle donne coinvolte.
“E’ un tragico evento che tocca e interessa diverse discipline, ginecologici, ostetriche, infermieri ma è tutta l’azienda che viene coinvolta, anche per ragioni di prevenzione, avendo partecipato come corresponsabile del rischio clinico so bene come questa Azienda ha affrontato in passato eventi di questo tipo, si tratta sempre di eventi da trattare con molta cautela, buon senso e soprattutto in una ottica multi-disciplinare e anche medico legale”. Queste le parole del prof. Campobasso, Ordinario di Medicina Legale a Napoli, che ha aperto i lavori della seconda giornata, interamente di carattere medico legale. I professori Sablone di Bari e Feola di Napoli hanno parlato delle attuali leggi e procedure in casi di morte endouterina fetale e morte improvvisa del lattante. Con dettagli tecnici, procedure diagnostiche e consigliando siti internet dove scaricare moduli e materiale informativo.
Dopo di loro il grande professore Ciallella, direttore della scuola di specializzazione in medicina legale alla Sapienza di Roma, ha tenuto una vera e propria lezione magistrale sulla responsabilità professionale in ambito sanitario, in cui gli eventi biologici acquistano rilievo giuridico “avendo contribuito a creare il programma, sapevo che di autopsia avrebbero parlato altri” -ha detto-. Il professor Ciallella è partito dal 1978 quando si parlò per la prima volta di medicina difensiva, sino alla tutela del danno da trattamento sanitario che prevede un equilibrio instabile tra responsabilità oggettiva ed evento e responsabilità soggettiva e condotta. E parlando di danno non si poteva non riferire di come e se i danni sanitari vengano risarciti, ne ha parlato il dott. Simonelli AmTurst Assicurazioni SpA, spiegando come sia importante per le strutture sanitarie pubbliche e private e per gli operatori sanitari la copertura assicurativa, tracciando come negli ultimi 20 anni si siano evolute le cose in ambito assicurativo sanitario, negli aspetti economici e giuridici, comparando gli indennizzi in caso di danni stradali con i danni in ambito sanitario, ginecologico e proprio in caso di Mef.
Il dott. Scarano medico legale dell’Asrem, parlando di casistica Asrem, ha tracciato un percorso che si dovrebbe fare in ogni caso di morte fetale, di come seguire le donne, acquisendo tutta la documentazione della intera gravidanza, perchè spesso seguiti da ambulatori privati arrivano nel momento peggiore nella struttura pubblica, di come gestire questi casi che, in ambiente giudiziario, possono durare anche 10 anni.
A concludere la giornata una animata e vivace tavola rotonda medico legale con i professori Campobasso e Ciallella e con i maggiori medici legali molisani, tra essi sempre acuto, incisivo, pungente e provocatorio il dott. Buccieri di Isernia; sempre attiva nel dibattito nelle due giornate di lavori la dott.ssa Ruzzi responsabile del Risk Management Asrem che vive tutti i giorni, anzi tutti i momenti, le problematiche di gestione del rischio sanitario nella Asl unica del Molise. Molto grande la partecipazione del pubblico presente composto da operatori sanitari, grazie ai tantissimi partecipanti al corso, grazie alla Uosvd Formazione Asrem di Termoli.