Larino-Termoli: l'intesa per la Provincia mai nata
LARINO. Il direttore dell’Archivio storico diocesano, Giuseppe Mammarella, ci riserva un viaggio nel passato, quando era in ballo il progetto di provincia del basso Molise. Saranno cinque “noticine”, come umilmente lui le connota, ma di grande interesse, riferite all’iter e alla campagna di stampa della "provincia" basso-molisana nel periodo compreso tra il 1949 ed il 1957.
Termoli, Larino e la “Provincia” del Basso Molise: storia in pillole. «Attraverso cinque brevi noticine, corredate da alcune immagini tra le più significative, intendo rendere noto alle nuove generazioni (e non solo) la sintesi di una storia che sembra appartenere a tempi remotissimi ed invece concerne un passato recente, poiché abbraccia il periodo compreso tra il 1949 ed il 1957. Riguarda la richiesta d’istituzione di una Provincia anche nel Basso Molise ed il ruolo assunto in merito dalle due città di Termoli e Larino». Nella quarta puntata in evidenza «Le “distrazioni” prodotte dall’estate del 1950 contribuirono notevolmente ad accantonare, temporaneamente, le “lotte” per la provincia».
«Poco dopo, però, iniziò una nuova fase, questa volta più efficace, poiché, dai contatti avuti tra le autorità larinesi e quelle “della consorella città di Termoli”, fu raggiunta “una ragionevole intesa […] che a somiglianza di altre già esistenti (Massa-Carrara e Pesaro-Urbino)” avrebbe dovuto “avere sede nelle città di Larino e di Termoli e denominarsi Larino-Termoli”.
Quell’accordo consentì di presentare ufficialmente, il 27 novembre 1952, al Presidente della Prima Commissione Permanente al Senato, Umberto Tupini, un’istanza per la costituzione della “Provincia di Larino-Termoli” (nell’immagine il frontespizio del corposo atto a stampa).
Anche allora non mancò qualche rilievo come quello del Sindaco della città adriatica Armando Di Bitonto il quale, con una missiva inviata il 28 dicembre successivo al suo collega di Larino Francesco Tamilia, fece notare che alcune adesioni di centri che avrebbero dovuto far parte della nuova provincia avevano usato la dizione di “Termoli-Larino” e non viceversa.
Non vi fu dato alcun peso, ragion per cui si andò avanti grazie soprattutto all’interessamento del Sen. Giuseppe Magliano.
Continua».