Terza Provincia, si arriva al 1958 e tutto svanisce

Pagine di storia mer 20 luglio 2022
Cultura e Società di La Redazione
2min
Giuseppe Mammarella ©TermoliOnLine
Giuseppe Mammarella ©TermoliOnLine

LARINO. Si conclude oggi il percorso in cinque tappe attraverso cui il direttore dell’Archivio storico diocesano, Giuseppe Mammarella, ci ha riservato un viaggio nel passato, quando era in ballo il progetto di provincia del basso Molise. Oggi pubblichiamo l’ultima delle cinque “noticine”, come umilmente lui le connota, ma di grande interesse, riferite all’iter e alla campagna di stampa della "provincia" basso-molisana nel periodo compreso tra il 1949 ed il 1957. Termoli, Larino e la “Provincia” del Basso Molise: storia in pillole. «Attraverso cinque brevi noticine, corredate da alcune immagini tra le più significative, intendo rendere noto alle nuove generazioni (e non solo) la sintesi di una storia che sembra appartenere a tempi remotissimi ed invece concerne un passato recente, poiché abbraccia il periodo compreso tra il 1949 ed il 1957. Riguarda la richiesta d’istituzione di una Provincia anche nel Basso Molise ed il ruolo assunto in merito dalle due città di Termoli e Larino».

Nella quinta puntata in evidenza il percorso compiuto fino alle soglie del 1958, quando di fatto si affievolirono definitivamente le azioni per giungere al risultato. «L’intesa tra Larino e Termoli continuò fino ai primi mesi del 1958 quando, gradatamente, vennero accantonate le azioni rivolte ad ottenere l’istituzione della provincia e promosse quelle per la costituzione di un Consorzio d’industrializzazione della zona. Il tutto iniziò con due grossi convegni svoltisi, nell’ottobre del 1958, a Termoli ed a Larino. Intanto, l’anno precedente, Remo Celaia, un giornalista inviato nel Basso Molise per realizzare un servizio riguardante l’aspirazione di Larino e Termoli ad essere elevate a capoluogo di una provincia binomia, nel suo articolo apparso il 3 marzo 1957 in una delle prime pagine nazionali di un noto quotidiano della sera, rilevava che le due città avevano “immolate all’Altare della provincia le secchie rapite” e cioè che, al fine di raggiungere il comune obiettivo, erano ben disposte, in quell’occasione, a deporre le antiche (ma non troppo) inimicizie. Nonostante la breve permanenza, peraltro in un periodo in cui le ostilità (iniziate nel 1924) erano state sospese al fine di poter reclamare in coro unanime il diritto di dirigere e migliorare le sorti economiche della zona, quel redattore aveva individuato subito il malanno che, da alcuni decenni, interessava Termoli e Larino.

Chiudo con una nota significativa inviata al sindaco di Larino, nel marzo di quello stesso anno (1957), da alcuni alunni delle elementari di Rosignano Solvay, in provincia di Livorno, il cui contenuto è possibile rilevarlo, in parte, nell’illustrazione».

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