Giovanni Paolo Susi, da Termoli il più piccolo pellegrino del Cammino di Santiago
TERMOLI. Si chiama Giovanni Paolo Susi ed ha 5 anni. Dal 17 al 24 luglio ha percorso a piedi 117,5 Km del Cammino di Santiago de Compostela, insieme ai familiari. A Giovanni Paolo è sempre piaciuto passeggiare e anche camminare per lunghi tratti; in particolare negli ultimi mesi, allenandosi con i suoi sul lungomare di Termoli, al parco comunale e sulle spiagge di Termoli, Petacciato e Vasto, ha dimostrato una costanza non comune. Ad alcuni parenti che avevano perplessità sulla sua resistenza, ha fugato ogni dubbio già all’aeroporto di Madrid, quando ha preso il suo trolley, rifiutando l’aiuto offertogli, e si è incamminato a passo svelto verso i taxi superando tutti.
Ma il Camino de Santiago ovviamente non è una gara di trail o una ricerca spirituale di se stessi, bensì un vero pellegrinaggio. Anzi, dopo il pellegrinaggio al Santo Sepolcro a Gerusalemme, è il pellegrinaggio più importante che si possa intraprendere, unitamente a quello sulla tomba di San Pietro a Roma. Infatti a Santiago de Compostela, in Galizia, sono state ritrovate le reliquie di san Giacomo che, insieme a quelle di san Pietro, sono le uniche reliquie “certe” degli apostoli: c’è corrispondenza fra la verità storica e quella archeologica e nel corso dei secoli non sono state rivendicate altre reliquie per lo stesso apostolo. Con il pellegrinaggio a Santiago quindi si può pregare sulla tomba di una delle pochissime persone che videro Gesù sia da vivo che risorto.
Fin dal Medioevo i cristiani intrapresero pellegrinaggi a Santiago, codificando 12 Cammini storici, più altri non ufficiali. Giovanni Paolo, con i suoi, ha percorso il Cammino Francese, uno dei più antichi. Poiché per ricevere la Compostela, ossia l’attestazione ufficiale della diocesi di Santiago, è necessario aver percorso almeno 100 km a piedi oppure 200 in bicicletta, il piccolo termolese come la maggior parte dei pellegrini è partito da Sarria, tappa del Cammino che dista 117,5 km da Santiago. Durante il percorso, al pari degli adulti, gli piaceva chiacchierare con gli altri pellegrini; la lingua non era un problema, si faceva capire; a chi gli chiedeva di dove fosse, non rispondeva “sono italiano”, ma “sono di Termoli”!
La sua età ha richiesto di suddividere alcune tappe in due giorni e ovviamente sono state necessarie alcune ore in più di percorrenza, ma il piccolo pellegrino non si è concesso “sconti”. Solo raramente ricorreva alle braccia della mamma o alle spalle del papà, dello zio o del fratello maggiore per andare “a cavalluccio”, ma Giovanni Paolo ha percorso l’intero Cammino senza risparmiarsi. Alcune soste in più erano dovute non tanto alla stanchezza, quanto alla voglia di giocare della sua età. E nei boschi della Galizia qualunque cosa è occasione di giochi fantasiosi. Tutti lo prendevano in simpatia e si meravigliavano della sua giovane età, fin quando all’Ufficio Internazionale del Pellegrino, all’arrivo a Santiago, hanno dichiarato che era il pellegrino più giovane non solo in quegli 8 giorni, ma in tutta l’estate. Orgoglioso della pergamena ricevuta, Giovanni Paolo porterà sempre con sé il ricordo di questo pellegrinaggio, intrapreso anche da san Francesco e da papa Giovanni Paolo II, a cui il piccolo termolese deve il nome.