Ricordo dei tempi e la stretta attualità, Mauro Mazza conquista l'Aut Aut Festival
GUGLIONESI. “Diario dell’ultima notte. Ciano-Mussolini, lo scontro finale” del giornalista Mauro Mazza si apre sulle pagine di un diario datato settembre 2018.
Siamo nel paesino di San Giuseppe al Tagliamento, in Friuli, e l’autore del diario racconta l’acquisto di una casa d’epoca dove in uno stanzino in fondo a un corridoio, oltre a riviste di storia e ritagli di giornale, trova una cassettina di legno.
C’è un diario. Un diario di un giovane ragazzo volontario della Guardia Nazionale che fece la ronda la notte prima della fucilazione di Galeazzo Ciano.
È così che inizia il racconto Mauro Mazza, nella serata che lo vede protagonista a Guglionesi, nella bella cornice del Chiostro di Santa Chiara.
L’evento, inserito nel cartellone dell’Aut Aut Festival 2022, è stato finalizzato anche ai crediti formativi per i giornalisti. Difatti, da quest’anno l’Ordine dei giornalisti collabora con il Festival, di cui TermolOnLine è media partner esclusivo.
Una chiacchierata di circa due ore con la giornalista Valentina Fauzia e i molti presenti in piazzetta, alcuni anche giovani. Giovani ragazzi che vogliono sapere di più di quella storia, di quelle pagine di storia, a volte «troppo esorcizzate che approfondite».
Nel libro vengono approfondite le figure di Galeazzo Ciano e sua moglie Edda Mussolini, figlia del Duce e, anche di quest’ultimo.
«Siamo tutti figli e nipoti di questa storia. Questa storia che cambierà le sorti dell’Italia. Galeazzo Ciano risulta traditore il doppio rispetto agli altri. Perché tradisce il suocero e il fascismo e perché gli antifascisti non lo vedono di buon occhio».
Il romanzo riesce a farti entrare “nel giro” di quei tempi. Riesce a farti sentire alcune sofferenze. Come quella di Edda che si prostra ai piedi del padre, dei preti, dei potenti, per far in modo che al suo Galeazzo e padre dei suoi figli, venga concessa la grazia.
Che mai arriverà.
Il giornalista, raccontando delle figure di Edda e Galeazzo, li paragona a una delle «più belle e chiacchierate coppie d’Italia. Se fossero vissuti ai giorni nostri, neanche i reali d’Inghilterra avrebbero avuto le copertine sui giornali che avrebbero avuto loro”.
Sviscerando il racconto, la storia ci si rende conto di quante similitudini ci possano essere con il caso Aldo Moro.
La moglie dell’onorevole Moro si comporta esattamente come Edda. Bussa a tutte le porte, si prostra ai potenti, alla chiesa per salvare l’uomo che ama.
Senza risultati.
Edda Mussolini chiede aiuto a Giovanni Maria Montini sostituto della segreteria di Stato, senza risultati. Qualche anno dopo, la signora Moro si reca da Paolo VI per ricevere un aiuto per poter liberare suo marito dalle mani delle Brigate Rosse.
Giovanni Maria Montini e Paolo VI: la stessa persona che qualche anno dopo diventerà Papa.
Leggendo il libro, sapendo il finale, il lettore spera sempre in un cambio e che le vite dei personaggi si salvino.
Perché? Perché nessuno fa niente per loro? Perché sembrano quasi essere dimenticati dal mondo? Da queste tragedie, la storia dovrebbe imparare a non ripetersi così.
In Molise abbiamo dei luoghi in cui è vivo ancora il ricordo di questi tempi. «A Macchiagodena e Casalciprano- ha detto il professor Giuseppe Pardini, docente UniMol- esistono dei luoghi in cui è ancora possibile vedere le scritte del periodo fascista. Come ad esempio “Viva i Savoia”. Sono passati 80 anni e sono lì». In Molise, una regione piccola come la nostra, conserva un patrimonio storico ad alti livelli. E il Molise. sempre circa 80 anni fa, ha dato i natali al primo professore di Dottrina del Fascismo alla Sapienza di Roma.
È un excursus in un mondo storico che i nostri nonni hanno vissuto sulla loro pelle. Che, forse, molti di noi hanno sentito raccontare proprio da loro. Perché a scuola, in alcuni casi, si sorvolano determinati eventi.
Invece di esorcizzare queste tragiche pagine di storia, bisognerebbe studiarle in modo accurato. Bisognerebbe coinvolgere i giovani e fargli riscoprire l’odore della carta stampata, dei giornali, dei libri.
A tal proposito, alla fine dell’incontro, il presidente dell’ordine dei giornalisti del Molise, Vincenzo Cimino dopo aver ringraziato l’organizzatrice Valentina Fauzia e l’ospite Mauro Mazza, ha tenuto a sottolineare come le istituzioni debbano essere in grado di supportare la categoria dei giornalisti, di ridisegnare questo settore ancora fermo agli anni ‘60.
Inoltre ha aggiunto «abbiamo dovuto denunciare come Ordine alcuni sindaci per abuso d’ufficio. Qualcuno la mattina si alza e fa il giornalista. Non si fa. Con i soldi pubblici, cari sindaci, voi fate i concorsi!».
Non solo, il presidente Cimino e il giornalista Mauro Mazza hanno ricordato uno dei più innovativi giornalisti dello sport in Italia, il molisano Aldo Biscardi.
«È stato innovativo- ha detto Mazza- è stato l’unico che è riuscito a portare il bar sport in tv e a far parlare di sé. Un grande amico».
Anche il sindaco Mario Bellotti si è ritenuto soddisfatto dei tanti giornalisti di spessore passati per Guglionesi grazie all’Aut Aut.
«E’ bene ricominciare- ha dichiarato il sindaco- con una grande persona come lei. Mentre l’ascoltavo, pensavo di sentirla in televisione. È una grande emozione. C’è un altro filo che ci lega a questa serata e riguarda il caso Moro, perché nella sua scorta c’era un’agente della polizia di Stato che era di Guglionesi, Giulio Rivera. Volevo ringraziare il mio amico fraterno Peppino Vaccaro per avermi fatto conoscere il giornalista Mauro Mazza e, sono sicuro che ci saranno altri bellissimi incontri».