"Mi sento arricchita", la testimonianza di Vanessa alla casa famiglia Santa Maria Goretti
TERMOLI. Servizio civile, l’esperienza della volontaria Vanessa alla Casa famiglia ‘Santa Maria Goretti’ di Termoli
«Sono Vanessa, ho quasi 26 anni, sono nata e vivo a Termoli. Raccontare il mio servizio civile svolto presso la casa famiglia Santa Maria Goretti di Termoli (Comunità Papa Giovanni XXIII) è per me un gran piacere: è, infatti, per la mia persona, un’esperienza preziosa sotto molti punti di vista. È stata, sin da subito, una grande esperienza di accoglienza, ascolto e arricchimento personale, nonché professionale. Sono, infatti, un’educatrice professionale, ma questa è una delle prime vere esperienze nel settore che io abbia fatto: mi sono trovata a contatto quotidianamente con soggetti di cui potrei potenzialmente avere cura nel mio lavoro educativo. Ho infatti deciso di intraprendere il percorso del Servizio Civile come prima esperienza, dopo aver conseguito la laurea in Scienze Pedagogiche.
Sono tanti e diversi i compiti che mi sono trovata a svolgere all’interno di questa bella realtà familiare, anche insieme alla mia collega Rita (l’altra ragazza che svolge servizio in casa famiglia): in primis, facendo prettamente servizio pomeridiano, accompagno Lucia (figlia minore della casa famiglia di Anna Maria ed Enzo) nello svolgere i compiti scolastici quotidiani, ad esercitarsi con i ripassi di routine ed a leggere qualcosa insieme, per esercitare la lettura. Ho instaurato con lei uno dei rapporti più profondi e belli, anche per il fatto che passiamo la maggior parte del mio tempo lì, proprio insieme. È successo che ci siamo subito capite, ho provato a seguire le sue onda emotive e dei bisogni, e, devo dire, che lei ha fatto lo stesso con me! Spesso ci ascoltiamo, chiacchieriamo e giochiamo insieme, oltre lo studio.
Ho poi cura della piccola Maria: è un vero gioiello. Oltre che essere proprio una bella bambina, è tranquilla, solare, molto perspicace! Ormai quando entro in casa sorride e ride, e mi fa sentire parte integrante della sua crescita, oltre che della sua quotidianità. Mi occupo di lavarla, cambiarla, farla mangiare, in aiuto e sostegno al grande lavoro che fa con lei Anna Maria! Giochiamo insieme, cerco di stimolarla nel gioco, nel parlare, nel tirarsi su, nella risata, nei momenti significativi per la sua età, attingendo anche, certamente, alle conoscenze che ho in materia.
I miei compiti in casa famiglia riguardano anche la cura di Laura, una ragazza di 36 anni, e Sarah, una bambina di 5 anni presente in casa con la sua mamma. Con Laura è sempre diversa l’interazione: provo, insieme, e spesso guidata, da Anna Maria, a stimolarla nello svolgimento di alcune semplici azioni (come spostare oggetti da una parte all’altra della casa), di piccoli esercizi di movimento degli arti e nell’esecuzione di alcuni piccoli compiti. Con Sarah, invece, gioco, facciamo i “compiti”, come dice lei (le scrivo alcune piccole attività su un quadernino che lei è felice di svolgere), ed interagiamo, come spesso lei richiede, e come anche Lucia fa, con la piccola Maria: loro si divertono moltissimo a farla ridere, ad abbracciarla e riempirla di baci!
Spesso aiuto Anna Maria ed Enzo in alcune necessità quotidiane, come prendere le bambine a scuola, accompagnarle in piscina, oppure semplici bisogni di casa.
Questa esperienza mi ha arricchita in una maniera che, ad essere sincera, non mi sarei aspettata: naturalmente mi riferisco al punto di vista professionale, dato che avevo considerato principalmente quello personale. Anna Maria ed Enzo mettono tutto il loro cuore, la loro anima, oltre che la loro vita, in questo progetto: vedere la dedizione, la gioia, seppur a volte nell’inevitabile fatica, e la perseveranza che impiegano nel loro impegno quotidiano, mi ha fatto comprendere, se possibile, ancor di più l’importanza del ruolo educativo nella vita di un individuo (adulto o bambino che sia), oltre avermi fatto imparare, praticamente, moltissimo, sul lavoro educativo in sé».