"Noi termolesi" in grande spolvero: la soddisfazione di Tina e Maurizio
TERMOLI. “Scattiamoci una foto noi termolesi”, torna uno degli eventi annuali più amato dai termolesi doc.
Nutrita la folla quest’anno, come sempre il primo agosto -quasi come prima della pandemia- quando tantissimi termolesi, ma anche molti turisti, affollavano la scalinata del folklore, ogni primo agosto. Un evento nato nel 2013 e giunto ormai, al suo nono anno -non contando il 2020, quando invece l’evento saltò- ma gli ideatori non hanno mai smesso di credere nella bellezza di questa iniziativa.
Lo scorso anno, pian piano, la scalinata ha ricominciato a popolarsi, per giungere quest’anno ad un grande evento, a tratti magico.
Tina Menadeo e Maurizio Perrotta si sono detti soddisfatti e felici per questa iniziativa tutta termolese, che porta in alto le nostre tradizioni, i nostri usi e i nostri ricordi. Loro stessi termolesi doc, che amano il territorio hanno sempre portato avanti con orgoglio l’idea di creare qualcosa di unico.
L’idea della fotografia è nata per immortalare attimi eterni, quindi per ricordare. Perché lo scopo della foto è proprio il ricordo, che rende le persone e i momenti indimenticabili e irripetibili.
Dal 2013 ad oggi, tantissime persone hanno partecipato alla fotografia annuale, lasciando un ricordo, proprio perché questo momento serve a non dimenticare coloro che anche da lontano -perché magari vivono altrove- hanno fatto parte di questa meravigliosa città. Anche perché l’iniziativa abbraccia anche tanti compaesani che vivono fuori regione e che non mancano mai all’appuntamento annuale della foto.
Oltretutto sia Tina che Maurizio hanno ricevuto lo scorso dicembre il riconoscimento “Gente di mare”, per la loro iniziativa unica e particolare, ma che abbraccia davvero un enorme pubblico e trova riscontro nella collettività, sempre con maggior successo.
Presente, come ogni anno, l’immancabile Joe Pipino, il fotografo a cui è affidato il compito del ricordo.
È stato davvero memorabile vedere il sorriso e la gioia sul viso di tanti, che per un breve momento sono fuggiti dalle loro routine quotidiane, per consegnare al mondo una piccola parte di loro, che rimarrà per sempre tra le pieghe della nostra città.