"La medusa che suonava il piano", la sua storia d'amore con il mare

MOSTRA D'ARTE gio 18 agosto 2022
Cultura e Società di Michele Trombetta
2min
Mostra d'arte di Mariangela Regoglioso ©TermoliOnLine
Mostra d'arte di Mariangela Regoglioso ©TermoliOnLine

TERMOLI. “La medusa che suonava il piano” è la mostra d’arte contemporanea della professoressa del liceo artistico “B. Jacovitti” e artista Mariangela Regoglioso.

Le sue opere sono esposte presso il Castello Svevo fino a oggi, giovedì 18 agosto.

«Le opere della Regoglioso ai nostri occhi si offrono come dei personaggi usciti dalle fiabe, fate, mostri marini, gabbiani, paesaggi acquatici di un regno fiabesco e, soprattutto, una medusa dai colori cangianti che a seconda del momento rappresentativo, oscilla tra trasparenza e matericità, come a volersi mimetizzare per assumere gli stessi contorni del sogno in cui vive.

Come a volersi nascondere dalla realtà. In ogni opera sembra ci sia una medusa diversa, ma è sempre lei la protagonista di una “favola”, che di volta in volta cambia forma, colore, movimento. 

Si evolve, superando gli ostacoli che il racconto impone, fino all’evento finale che inaugura il titolo della mostra. L’incontro con un pianoforte tra i rifiuti nei fondali marini» scrive nella sua recensione la critica d’arte Alessandra Signorile. 

Chi è la medusa che suonava il piano? 

«Ho sempre avuto una grande sensibilità per l'ambiente e una liquida immaginazione- ci ha spiegato la Regoglioso- questo mi permette di guardare il mondo attraverso gli occhi dei bambini.  In questo caso sono stati quelli dei miei nipotini. Tramite i loro occhi, c’è una serie di dipinti che "raccontano". Vivere in un posto dove c'è il mare, sicuramente dà un legame particolare con esso. Ecco, io ho raccontato il mare.

Da insegnante nel liceo artistico, quale sono stata per tanti anni, ho lavorato spesso con i miei alunni, per progetti inerenti alla tutela dell'ambiente e uno degli ultimi, mi sembra di ricordare era proprio riguardo il mare, organizzato dalla Lega Navale italiana. Chiaramente, da artista, esprimo ciò con la pittura. In questo caso con dei dipinti che hanno creato una storia, una storia d'amore con il mare. Non sono una illustratrice, né una scrittrice e quindi non sono le parole che raccontano ma la pittura, attraverso una grande enfasi cromatica e pennellate intrinseche di emozioni, sentimenti contraddittori, che consentono interpretazioni ancora più ampie, una proiezione di sé stessi, un modo per darsi spiegazioni. Perché l’arte, come ha detto giustamente Sgarbi, "non è solo una questione di estetica”».

Sono 9 opere, dipinti su plexiglas, con una tecnica artistica sperimentale che non è solo pittorica, ma anche molto materica, ottenuta con smalti spray, acrilici e paste di piombo.

Oggi è l'ultimo giorno utile per vedere la mostra e, se volete essere proiettati in un mondo di favole, non vi resta che andarla a visitare al castello Svevo.



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