"Accettare l’altro per quello che realmente è", don Benito al Meeting di Rimini

Inviato speciale mar 23 agosto 2022
Cultura e Società di La Redazione
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Meeting di Rimini ©Termolionline.it
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Meeting di Rimini

TERMOLI. Come ogni anno, nel mese di agosto, si svolge il Meeting di Rimini, organizzato da Comunione e liberazione. Il titolo di quest’anno è “Una passione per l’uomo”. E come ogni anno, inviato speciale sulla costa Romagnola, a raccontare l’evento, è stato don Benito Giorgetta. Dopo l’inaugurazione di sabato, l’evento clou, quello più atteso, c’è stato domenica 21 agosto. La celebrazione della messa presieduta dal Cardinale Matteo Maria Zuppi. Cardinale arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana.

Insieme al Cardinale Zuppi, hanno concelebrato la messa il vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi, il vescovo di Taranto Filippo Santoro, il vescovo di Agrigento Alessandro Damiano e due sacerdoti in rappresentanza di tutti gli altri che erano presenti in sala a concelebrare.

«Il Vangelo del giorno parlava della “porta stretta” e, il Cardinale commentando il brano evangelico ha messo in risalto come “Cristo sia la porta, che può apparire stretta ma che poi si apre all’immensità dell’amore di Dio. Un amore onnicomprensivo e totalmente inclusivo. Senza distinzioni di appartenenza, di lingua, di razza, di provenienza né geografica né culturale, né di qualsiasi altra differenza”.

Nel pomeriggio di domenica 21 agosto, c’è stato un momento molto importante, sempre presieduto dal Cardinale Zuppi. Si è parlato della passione dell’uomo, ponendo in risalto l’antropologia teologica che, in qualche modo, si contrappone all’antropologia digitale. 

L’antropologia digitale pone sé stessi al centro di tutto e si nutre di follower ed è soggetta all’autopromozione di sé stessi, basti pensare agli influencer.

Un accento, quindi, negativo su questi atteggiamenti e sulla tecnologia. Tecnologia usata male perché l’uomo ha bisogno di socialità e socializzare. Se rimane ad auto-referenziarsi, si raggomitola su sé stesso e nell’angusto spazio dell’egoismo – ha riferito don Benito Giorgetta - l’auditorium comincia di nuovo a riempirsi. Migliaia di persone sono accorse da tutte le parti del mondo. E, per seguire alcuni incontri si è dovuto procedere con la prenotazione.

 Un dialogo più che una conferenza, suscitato da Bernhard Scholz, Presidente Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli Ets.

Cosa significa per il Cardinale Zuppi la “passione per l’uomo?”

La passione per l’uomo è la centralità di Cristo. Perché è lui che ha dato la vita per la salvezza degli uomini.

Dio ci ha insegnato ad amare il prossimo così com’è, senza giudicarlo e senza volere che gli altri siano secondo le nostre misure.

Accettare l’altro per quello che realmente è, è la più alta forma di passione.

“Il cristianesimo non è nato per fondare una religione, è nato come passione per l’uomo”: questa frase di don Giussani del 1985 ha ispirato il titolo del Meeting. Da qui nasce tutta la passione del Cristianesimo. qui, in questa frase c’è il senso vero e fondante del Cristianesimo. Amare non le folle ma un solo singolo individuo».

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