La storia della comunità raccontata dal museo parrocchiale "Paolo Gamba"
RIPABOTTONI. Lo scorso 16 agosto, in coincidenza con i solenni festeggiamenti per il Patrono San Rocco è stato inaugurato il Museo parrocchiale Paolo Gamba, nei locali sottostanti la chiesa di Santa Maria Assunta, a Ripabottoni.
Un piccolo scrigno che ospita oggetti che hanno accompagnato la vita della comunità religiosa del piccolo borgo di pietra in provincia di Campobasso.
Un Museo nato dall’intento del parroco Monsignor Gabriele Tamilia di tutelare e conservare il patrimonio della Parrocchia di Ripabottoni e che adempie alla “Lettera circolare sulla funzione pastorale dei musei ecclesiastici” promulgata nel 2001 dalla Pontificia commissione per i beni culturali della Chiesa. La storica dell’arte Gabriella Paduano che ha collaborato all’allestimento del Museo ha dichiarato come scritto nella lettera che:
“I musei ecclesiastici sono strettamente correlati alle Chiese particolari e, all’interno di esse, alle comunità che le animano. Essi non sono depositi di reperti inanimati, ma perenni vivai, nei quali si tramandano nel tempo il genio e la spiritualità della comunità dei credenti. Di conseguenza il museo ecclesiastico non è semplice raccolta di oggetti desueti: esso rientra a pieno titolo tra le istituzioni pastorali, poiché custodisce e valorizza beni culturali un tempo posti al servizio della missione della Chiesa”.
Per l’occasione è intervenuto anche il cavaliere Giuseppe Mammarella, direttore dell'archivio storico della della Diocesi Termoli- Larino, il quale ha illustrano la storia che ha portato la Chiesa di Santa Maria Assunta a divenire nel 1926 monumento nazionale. Il Comune di Ripabottoni, attraverso il sindaco Orazio Civetta, ha donato al Museo un bronzo di Paolo Gamba raffigurante l’urna contenente il corpo del Martire San Crescenzo. Il prezioso manufatto era stato donato al Comune dal signor Giuseppe Tartaglia, che lo aveva trovato nella sua casa di Ripabottoni.
Il taglio del nastro è stato affidato a due bambine del paese, simbolo ben augurante di una rinascita del piccolo paese ormai spopolato.
Oltre cento persone sono intervenute per ammirare la sacra “vetrina”: pergamene del Cinquecento, paramenti sacri, reliquiari antichi, cinquecentine e diversi manufatti devozionali. Un bel momento di spiritualità, cultura e devozione. Il Museo di Ripabottoni è un laboratorio di vita, un luogo che racconta ai visitatori il vissuto e la storia di gente semplice e virtuosa. Tutti sono ora chiamati a far vivere questo patrimonio culturale, didattico e con ripercussioni turistiche che tende virtualmente la mano ad altre realtà del sistema museale diocesano.
Le visite al Museo saranno possibili su richiesta contattando il parroco, monsignor Gabriele Tamilia.