"I due porti di Termoli", la recensione di Antonietta Aida Caruso

PUNTO DI FORZA lun 19 settembre 2022
Cultura e Società di La Redazione
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"I due porti di Termoli", la recensione di Antonietta Aida Caruso ©TermoliOnLine
"I due porti di Termoli", la recensione di Antonietta Aida Caruso ©TermoliOnLine

TERMOLI. Il libro di Nicola Trolio e Pierluigi Pranzitelli “I due porti di Termoli”, recentemente dato alle stampe e donatomi dagli autori, indaga sull’elemento fortemente caratterizzante la città di Termoli: il suo porto.

Una città di mare, Termoli, unico sbocco del Molise sull’Adriatico, è stata luogo di transito sin dall’antichità. Attraversata da uno degli assi portanti del sistema viario romano, l'antica via Traiana, vi passavano i pellegrini diretti alla via sacra del Gargano e quelli diretti a Brindisi per imbarcarsi per la Terra Santa.

Il suo porto antico è stato punto strategico per i Crociati e i loro rapporti con l’Oriente, oltre che costituire un punto di confluenza nell'ambito della economia interna e di quella marittima per quanto riguarda i commerci con i porti dell’altra sponda. Le alleanze con i paesi dalmati e con altri porti adriatici, sancite da trattati commerciali e da rinvenimenti di monete, consentivano un interscambio in termini economici ed artistici di notevole portata durante il XIII secolo, al punto che intere colonie dalmate ed amalfitane si spostavano nei territori dell'hinterland termolese. La città assunse, per tutto il Medioevo maturo, un ruolo significativo nel sistema di comunicazione e di scambi commerciali tra Molise interno, i centri adriatici italiani e quelli dell'altra sponda orientale e il porto rappresenta l’elemento cardine in tale ruolo.

Interessante l’ipotesi formulata dagli autori circa la posizione di questo porto antico, alla base del “castrum a motta” su cui si eleva il borgo, dove esisteva un profondo fossato in seguito riempito con terra di riporto, ma tuttora a forte pendenza. Chissà cosa si rinverrebbe con una indagine archeologica!

Dove i due autori hanno compiuto un lavoro veramente certosino - attraverso la frequentazione dell’archivio di Stato di Campobasso e dell’antica biblioteca provinciale “Pasquale Albino” - è quello relativo alla costruzione del porto attuale, a partire dall’inizio del XX secolo. A tale scopo hanno raccolto e catalogato articoli e fotografie storiche interessanti. 

Il fatto che a Termoli ci sia il mare è un punto di forza notevole e il suo porto rappresenta un volano.

Avendo operato personalmente e in più occasioni, per la valorizzazione della parte storica di Termoli e insegnando “Conservazione dei Beni Culturali”, non posso che ringraziare quanti fanno ricercazione a vantaggio della memoria. Pertanto formulo un vivo ringraziamento ai due autori per il loro contributo.

Operando oggi nei “Cantieri Creativi”, che mira a valorizzare luoghi e persone, questo articolo vuole dare ali alla circolarità delle idee, alla rete sociale, alla conoscenza della microstoria, nell’ambito della macrostoria.

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