"Vite in gioco", l'incontro a San Martino in Pensilis
SAN MARTINO IN PENSILIS. Un progetto che mira a tutelare soprattutto le fasce più deboli della nostra società.
Chi ha maggiori difficoltà nello sbarcare il lunario spesso si fa prendere la mano, tentando di ricorrere alla buona sorte, ma così non fa che spalancarsi dinanzi il baratro del vizio. Per questo è stato realizzato il programma "Vite in gioco".
Dopo l’incontro svoltosi venerdì 18 novembre presso l’Auditorium San Pietro e Paolo, oggi, giovedì 24 novembre, il progetto fa tappa nella sala consiliare di San Martino in Pensilis.
Conoscere e prevenire i danni del gioco d’azzardo. Conoscere per prevenire: è questo l’intento dell’incontro sul gioco d’azzardo patologico organizzato dall’APS Konsumer Molise, dall’associazione La Casa dei Diritti, dall’ASREM e da InFormare.
Presenti all’incontro il sindaco di San Martino, Giovanni Di Matteo, l’assessore alle politiche sociali Nicola Macro, l’avvocato e presidente della “Casa dei Diritti” di Termoli, Laura Venittelli e la psicoterapeuta del Ser.D di Termoli, la dottoressa Paola Di Sabato.
«Circa 4 milioni di euro è quanto si gioca in un anno nel nostro comune, oltre 800 euro pro-capite Il gioco non è la soluzione, bensì, il problema» scrive il sindaco Di Matteo invitando la popolazione all’incontro.
Dopo i saluti del sindaco della città e dell’Assessore alle politiche sociali, vi sarà l’intervento della psicologa del SerD, la dottoressa Paola Di Sabato, che affronterà a viso aperto il tema dei rischi del GdO e di come uscirne una volta che questo diventa patologico.
A seguire, vi sarà l’intervento dell’Avvocato e Presidente dell’associazione La Casa dei Diritti, Laura Venittelli, responsabile del Centro d’Ascolto per ludopatici e persone che soffrono la crisi da sovraindebitamento.
L’incontro, che coglierà l’occasione di far conoscere il Numero Verde Nazionale contro la ludopatia 800 661 501 è aperto alla cittadinanza ed ha, come obiettivo, quelli di sensibilizzare ogni possibile individuo verso una problematica che rischia di inghiottire vissuti individuali e collettivi, generando sofferenze e marginalità.