Altari di San Giuseppe, una devozione radicata nella memoria
TERMOLI. Si rinnova la devozione per uno dei santi più amati della nostra tradizione locale: San Giuseppe, padre putativo di Gesù e sposo di Maria.
Una tradizione che si snoda ormai da decenni qui nella nostra Termoli e anche nelle zone limitrofe. Niente sembra aver fermato questa usanza tanto sentita in città, né la pandemia, né lo scorrere del tempo, anche perché alcuni termolesi anche lontani dal punto di vista geografico hanno continuato ad amare questo Santo.
Noi di Termolionline in occasione di questa giornata religiosa, nonché vigilia della festa del papà abbiamo fatto un sopralluogo in diversi altari della città, tra cui quelli presenti nel borgo antico.
Immancabile la piccola finestra di Lucia Marinaro, come il sacro altare di Vittoria D’Angelo che oltretutto regala ai suoi visitatori ogni anno la pizza con il bicarbonato. Ma anche Vincenzo Cicchino che per i suoi trent’anni da devoto a San Giuseppe -poiché ha cominciato nel lontano 1993 ad allestire l’altare- ha anche pubblicato un libro dal titolo: “I vetäre de San Geseppe” e ci ha spiegato anche il significato di questo testo, curato nei dettagli e minuzioso nel suo significato.
Presente, come ogni anno l’altare allestito nella torretta belvedere dal gruppo folkloristico A’ Schaffette. Il nostro tour si è concluso con la visita all’altare della famiglia Di Paolo -Russo e quello del gruppo amici di Santa Giovanna Antida, dove abbiamo avuto modo di ascoltare la testimonianza della signora Antonietta Callura.
Abbiamo avuto modo di visitare quello presente in viale Trieste e dedicato alla memoria del compianto don Bruno Buri. Lo stesso è stato allestito da due sue amiche di lunga data che conservano sempre il ricordo della cara persona che è stata don Bruno: Angela e Doris. Proprio in quel luogo si è esibito il gruppo di “Tradizioni amiche” con un canto inedito dedicato a San Giuseppe. Il gruppo si è esibito poi nel tardo pomeriggio per tutti gli altari presenti in città.
Il pane benedetto e il grano, così come la pasta con la mollica di pane sono il simbolo di questa festività che anno per anno si avvicina sempre di più anche ai giovani, che sono coloro che devono mantenere salda la tradizione, ereditata da un passato lontano.