Le passioni di Karola, l'unica molisana in gara al concorso "Miss E-Queen"
GUGLIONESI. Nella lista della spesa di mamma Teresa e papà Tommaso c’era spesso qualcosa che non andava. Tra pane, latte e uova compariva questa scritta: cavallo per Karola.
Così, giorno dopo giorno, e con l’insistenza di bambina, a Karola è stato preso il suo primo cavallo.
Ma l’amore per Karola per questi animali è da ricercarsi in una Karola ancora “in fasce”.
«Mi raccontano sempre, i miei genitori, che avevo 9 mesi e gattonavo. Un giorno andammo al maneggio che c’era qui a Guglionesi, perché mia cugina Marika aveva il suo cavallo, e io sparii. Furono attimi concitati. Dopo un po’ di ricerche mi ritrovarono in un box, accanto a un cavallo. Penso sia nato lì l’amore per questi animali».
La paura, però, prese il sopravvento e così i genitori decisero di iscriverla a danza, a nuoto, a pianoforte, a ginnastica ritmica, pensando che Karola si dimenticasse dei cavalli. E, invece: «A 9 anni mi presentai dai miei dicendo, o vado a cavallo o non studio più. Non voglio fare nient’altro».
Cocciuta, testarda e caparbia fin da bambina. L’equitazione, l’amore per i cavalli sono stati la spinta che l’ha aiutata a emergere nel mondo, ad allontanarsi da chi la trattava male. La sua rivincita personale.
«Amo tutto ciò che riguarda questo mondo. Non ho problemi a entrare nel box per pulirlo e per sistemare il mio Silver».
Dopo aver convinto, con le “buone”, i genitori a portarla in un altro maneggio, Karola è arrivata a Campomarino, dove ha, finalmente, iniziato ad andare a cavallo.
«Ho iniziato a fare lezioni di salto con Federica che è ancora la mia istruttrice. Piano piano ho iniziato a gareggiare. Le prime gare le ho fatte a Chieti e per tre anni ho vinto le regionali, poi un anno sono arrivata seconda e poi ancora prima. Nel 2018, dopo che si sono trovati nella lista della spesa il “cavallo per Karola”, finalmente me lo hanno preso e con lui ho iniziato a fare gare un po’ più serie nel 2020, il mese prima che scoppiasse la pandemia. Ho conquistato il primo brevetto che c’è nella scala del salto a ostacoli e ho cominciato a fare le gare agonistiche».
L’avvento della pandemia non ha bloccato i suoi sogni. Karola poteva uscire per andare dal suo cavallo, passare del tempo con lui. E questo ha fatto sì che l’amore per questo sport aumentasse sempre di più, fino a che, a dicembre del 2020 Karola cambia maneggio e arriva a Campobasso, nella Fise Molise.
A maggio di quest’anno Karola ha partecipato al concorso Piazza di Siena a Roma dove è stata notata per la competizione di Miss E-Queen, la miss Italia dell’equitazione. L’unica ragazza molisana che è stata scelta per rappresentare la nostra Regione.
«È stata una bella emozione perché l’ultima volta che il Molise è stato al concorso ippico piazza di Siena, è stato con il mio cavallo e con il precedente padrone. Quindi, Silver sapeva già tutto, sapeva già cosa fare, ero io che non c’ero mai stata ed è stata una cosa più grande di me. Non è andata come ci aspettavamo ma partecipare dopo tutti questi anni di assenza e rappresentare il Molise che era sparito è stata davvero una grande emozione».
E per lei le emozioni non sono finite lì, perché qualcuno l’ha notata, oltre per la sua bravura anche per la sua bellezza.
«È stata una sorpresa per me. Non me l’aspettavo. Sapevo di questo contest, perché l’anno scorso l’ho seguito. Non ho mai pensato di candidarmi perché vedevo che era un mondo distante da me e da come vedo l’equitazione. Sono una ragazza che pensa allo sport in sé e non a quello che c’è intorno. Invece, queste ragazze mi hanno fatto capire com’è la monta inglese e che possiamo dar spazio anche al mondo della moda».
Non è salita sul podio di Palermo, ma ha portato in alto il nome della Regione e di Guglionesi. È stata scelta come ambassador di Sparks N Blings, un nuovo brand di equitazione che si occupa di testiere e finimenti. La più coccolata, una delle più piccole che però ha conquistato tutti ed ha fatto amicizia con tutti. Una gran bella visibilità e una vetrina per il Molise che, speriamo porterà anche a Verona a novembre.
Il suo cavallo per lei è tutto e viene prima di qualsiasi cosa.
«Io dò allo sport molto spazio nella mia vita. Preferisco farmi una nottata di studio per poter fare un giorno in più al maneggio. Quando ho conosciuto Silver, lui era il cavallo del mio istruttore e faceva i gran premi, e io li ho sempre visti, sia l’istruttore che il cavallo, come delle figure mitologiche. Saltava ai gran premi con Silver di cui ero sempre stata innamorata. Io adoravo Silver. Poi, un giorno, ho dovuto montarlo perché il suo padrone non sarebbe più venuto, e da lì è nato l’amore».
Così nella famosa lista della spesa, ora c’era la scritta: Silver per Karola. E al suo ingresso in primo superiore, Silver è arrivato.
Ma come si vede Karola tra 10 anni?
«Voglio laurearmi in ingegneria e continuare a cavalcare. Vorrei riuscire a portare tutto di pari passo perché l’ho sempre fatto e ci sono sempre riuscita. Punto a portare questo sport anche all’università e a continuare a farlo. Mi vedo ancora con Silver, anche se so che non sarà così, però mi piace pensarlo».
Ai suoi coetanei, Karola lascia un semplice messaggio.
«Bisogna avere un obiettivo nella vita e una passione. Perché a me lo sport ha salvato da quello che era e forse è la realtà di Guglionesi. Concentrandomi sullo sport sono riuscita a evadere dall’oppressione di questo paese. Non voglio restare qui. Trovate una passione, uno sport e puntate su quello».