Nuove luci sui piccoli borghi

Territorio da scoprire lun 20 novembre 2023

Bonefro in prima fila per promuovere il turismo delle proprie radici in vista dell’anno 2024 dedicato alle “Radici italiane nel mondo”

Cultura e Società di La Redazione
3min
Nuove luci sui piccoli borghi ©termolionline.it
Nuove luci sui piccoli borghi ©termolionline.it

BONEFRO. Un sogno che può diventare realtà. 

E il turismo delle proprie radici nei piccoli borghi può senz’altro fare tanto per rianimare un’economia che la piaga dello spopolamento ha decisamente impoverito negli ultimi decenni. Riflettori accesi sui piccoli borghi. Tutto dunque adesso è possibile grazie al Pnrr, promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che ha finanziato azioni integrate con strategie e progetti articolati di accoglienza destinati ad accogliere, appunto, le tante famiglie di origine italiana che da tempo risiedono in svariati continenti. Intercettare pertanto i tanti italiani residenti all’estero e gli italo-discendenti per far conoscere la storia della propria famiglia, la cultura delle proprie radici e i luoghi di provenienza, significa rilanciare l’economia delle piccole realtà da troppo tempo abbandonate a sé stesse. “Il turismo delle radici”, che verrà celebrato nell’anno 2024, mediante iniziative su tutto il territorio nazionale, si presenta così come una grande opportunità per i piccoli borghi, che, con i loro progetti offrono la possibilità di far visitare ai gruppi di italiani residenti all’estero gli spazi, appunto, i paesaggi, le risorse culturali e la qualità della vita di un borgo, a misura d’uomo, dove i loro antenati sono nati. Che sicuramente hanno lasciato non poche tracce, di vita, di lavoro e di sacrifici, tra le viuzze strette e il pugno di case arroccate, spesso, intorno ad un campanile, ad una torre oppure ad una vecchia chiesa. Sentinelle vigili e solitarie su tutto l’abitato.

Bonefro è tra i comuni molisani che in questa direzione ha manifestato tantissima sensibilità.

È aperto ai bisogni che vengono da lontano. Accoglie famiglie provenienti da altri continenti. Alcune, tra l’altro, si distinguono nel campo dell’arte e della documentazione, offrendo esperienze culturali di spessore, com’è avvenuto nell’ambito dell’estate scorsa. Mostrando attenzione anche alle risorse locali nel saper riorganizzare i suoi curiosi e inediti giacimenti culturali. Come si vede dal repertorio delle immagini, nei giorni scorsi, il sindaco di Bonefro Nicola Montagano, presso la Sala Conferenze Internazionali della Farnesina, ha preso parte alla riunione preparatoria per le linee operative in vista del 2024. Anno dedicato alle radici italiane nel mondo. Con il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani ha partecipato alla discussione del progetto finanziato dal PNRR. “Attraverso tale progettazione, precisa il sindaco di Bonefro, le comunità italiane all’estero, presenti in tutto il mondo, saranno coinvolte nel valorizzare la nostra offerta turistica, all’interno di una strategia volta ad invertire il depauperamento dei borghi italiani, per sostenere attivamente il rilancio della nostra cultura, del nostro turismo e della nostra economia”. I piccoli comuni soffrono da tempo per via di un calo demografico che pare inarrestabile. Sono in verità luoghi ai margini, sempre più riscoperti, che possono mettere in campo nuovi modelli di sviluppo rispetto a quelli metropolitani, dove la vita umana viene mortificata. Abitare nei piccoli luoghi è senz’alto un piccolo capolavoro di vita sociale del passato che va decisamente recuperato.

Un progetto così ambizioso, pertanto, attraverso il turismo delle proprie radici può coinvolgere veramente tanti migranti di prima e seconda generazione. Può veramente essere utile a rianimare il contesto sociale fin troppo silente delle piccole comunità molisane.  Perché la voglia di rivedere il paese, la campagna, la casa, la chiesa, il fonte battesimale, gli angoli urbani, il cimitero e le piazzette di vita sociale dei propri cari c’è. Eccome. Il desiderio è forte di rivedere le immagini di ieri. Palpita in ogni cuore di chi è stato costretto ad abbandonare la propria terra per motivi di lavoro. Idealmente il viaggio del ritorno c’è. Tra tanta nostalgia e volontà di conoscere. E voglia di riabbracciare i luoghi e le pietre della memoria, che nel silenzio, con la loro voce, resistono ancora. Nonostante la voce narrativa, talvolta o spesso, nelle nostre piccole realtà, sia malinconica.

Luigi Pizzuto

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