La visione contemporanea del "Processo" a cento anni dalla morte di Kafka
TERMOLI. Una delle prime città italiane a celebrare il centenario della morte di Kafka è stata proprio Termoli. Lo scorso venerdì 12 gennaio si è tenuto un convegno tra cultura umanistica e visione giuridica in un quadro in cui il linguaggio delle comunicazioni resta fondamentale, presso la Cala Sveva.
Kafka mette a confronto scrittori, giornalisti e giuristi. E cosa è cambiato durante questo secolo?
Il titolo del convegno somiglia a un gioco di parole, “Il processo all’intenzione o l’intenzione di processo” e secondo il moderatore, l’avvocato Roberto D’Aloisio presidente della Camera Penale di Larino “è un titolo che denota la necessità dello stato attuale di attuare un processo che sia in linea con quelli che sono i criteri della comunità europea e della scienza giuridica, dunque un giusto processo di quello che sono i canoni imposti e determinati dall’articolo 111 della Costituzione e dall’articolo 7 della convenzione europea dei diritti dell’uomo. Purtroppo assistiamo sempre di più a processi fondati su sospetti, c’è necessità di prove soprattutto laddove sono previste misure cautelari”.
A un secolo di distanza dalla morte di Kafka è “fondamentale fare un parallelismo con i giorni nostri- prosegue D’Aloisio- perché ci troviamo di fronte a delle problematiche come se il giusto processo fosse una sorta di chimera, irrealizzabile. Cosa che invece può essere realizzata con una sinergia tra avvocatura, accademia e magistratura”.
L’approccio psicologico alla figura di Kafka è stato spiegato da Antonella Colonna Vilasi rettore del centro studi Intelligence. “Kafka è stato un autore molto studiato ma anche molto trattato dalla psicologia contemporanea. Il processo, le metamorfosi e, soprattutto, il rapporto con il padre è stato analizzato e discusso in quanto tutta la produzione è una produzione psicologica”.
Non solo psicologia, scrittori e giuristi ma anche la figura del poliziotto, ed è questo il tema trattato da Giovanni Alfano segretario generale provinciale Uil polizia di Campobasso.
“Nel 2024 bisogna superare gli stereotipi sulla figura dell poliziotto- ha dichiarato Alfano- come dice anche Kafka bisogna scendere nella verità e la verità il poliziotto la sente anche come coscienza non soltanto come uomo di diritto”.
Un evento importante che dà il modo di parlare di “quella che è la situazione dei processi- ha affermato l’avvocato Michele Urbano presidente dell’ordine degli avvocati- della comunicazione e di quelli che sono i cosiddetti processi mediatici. Lo facciamo partendo dall'opera più importante di Kafka, “Il processo” che ci offre il negativo di una fotografia e ci indica come deve essere, oggi, il processo”.
Un appuntamento nazionale al quale sono stati invitati a partecipare personaggi davvero di spicco come Pierfranco Bruni (Presidente di Commissione Mic di “Capitale Italiana del Libro 2024”), Antonella Colonna Vilasi (Rettore Centro Studi Intelligence), Pino Cavuoti consigliere ordine dei giornalisti del Molise , Michele Urbano (Presidente Ordine degli Avvocati), Giovanni Alfano (Segretario generale provinciale UIL polizia di Campobasso), Roberto d’Aloisio (Presidente Camera Penale di Larino), Luigi Iavasile ( Consiglio direttivo Ordine degli avvocati), Franca De Santis (Presidente associazione Terra dei Padri). L'iniziativa è promossa dalla Associazione Culturale Terra dei Padri, Sindacato Libero Scrittori Italiani, Centro Studi e Ricerche Francesco Grisi e da Enac (Ente Nazionale Attività Culturali) in collaborazione con gli Ordini dei Giornalisti e Avvocati e con il patrocinio del Comune di Termoli.
Un evento tenutosi presso la Cala Sveva Beach Club con un parterre importante e gremito visto l’importanza del tema trattato che ha anche scaturito un dibattito molto interessante.