Museo del Tombolo e delle tradizioni: «Sale in alto la cultura delle proprie radici»
TAVENNA. Sale in alto la cultura delle proprie radici sotto un sole estivo. Il cuore del paese è felice nel rivedere in mostra il canto delle proprie radici. Domenica scorsa taglio del nastro per inaugurare il "Museo del Tombolo" e delle tradizioni del luogo. Applausi scroscianti per questa nuova realtà culturale. Tanta gente, domenica scorsa, presente sul piazzale del municipio proveniente anche da lontano. L' incanto di un'arte antica richiama come non mai. E lascia il segno nella storia della comunità. Tante le autorità. Tanti I cittadini presenti. Tante le donne che in questo caso, tra non poche sonorità, hanno rianimato un'arte che sa di dita e di mani.
Che continua felicemente grazie ad un progetto in itinere. Emozionato il sindaco Paolo Cirulli che ha sempre puntato su queste iniziative. "Coroniamo un sogno partito tanto tempo fa, precisa. In questa struttura museale è possibile rivedere la storia di Tavenna, segnata dalla laboriosità delle donne e delle merlettaie. E di tanti artigiani ed agricoltori che hanno animato con orgoglio anche le nostre tradizioni". Sale così in cattedra il sapere di ieri. Con questa bella struttura museale i saperi più antichi non verranno mai dimenticati. La progettazione e l'allestimento del museo si devono alla passione e al lavoro di Gustavo Quaranta, presidente della Pro Loco di Tavenna. Ha dedicato tutto il suo tempo per tirar fuori una bellezza che vive nelle competenze dei suoi compaesani e della gente. C'è uno sguardo attento alle donne di ieri e di oggi. Alle donne si deve infatti l'arte del Tombolo che con il paziente e lungo lavoro delle dita e delle mani anima questa meravigliosa tradizione. Oggi il museo accoglie i prodotti più belli. Si tratta di ricami laboriosi per impreziosire i costumi, abiti e accessori di una volta. Durante la festa. Dentro e fuori le mura domestiche. La vivacità di questo mondo austero rivive nel museo. Grazie alle donne, ma anche a quelle più giovani, al lavoro, vicino al proprio tombolo. Come si vede dalle immagini di repertorio. Una bella realtà che arriva al cuore di tutti.
Qui l'arte esalta un modus vivendi di ieri radicato nelle radici croate del paese. Nelle spiegazioni ritorna la lingua alloglotta che illustra il percorso. Tante le voci di una cultura che, con orgoglio, ha sede nel cuore. Il Museo del Tombolo apre questa via d'azione. Grazie anche alla Scuola del Tombolo che coinvolge le nuove generazioni. Si tratta di un nuovo cammino per fare memoria, per avviare nuove iniziative. E per incuriosire. È senz'altro questa l'ambizione da seguire. Rilanciare opportunità di vario tipo per non far morire i piccoli centri. E dunque farli sopravvive con i valori belli e creativi. I tanti presenti testimoniano questo accorato attaccamento. Il museo di Tavenna è un abbraccio alla identità della comunità. È una finestra aperta al futuro. Un bel momento di gloria all'inaugurazione. Presenti il Vescovo Gianfranco De Luca,il sottosegretario alla Giunta regionale Vincenzo Niro, l'onorevole Elisabetta Lancellotta, il presidente della Provincia Giuseppe Puchetti, il senatore Costanzo Della Porta e una folta schiera di sindaci dell'area. Tra cui i sindaci dei paesi croati e Fabio Pasciullo giovanissimo sindaco di Montefalcone del Sannio.
Nell'occasione, tra le esperte anziane di tombolo anche le ragazze, desiderose di apprendere un'arte che viene da lontano. Non manca il nutrito gruppo esperto delle merlettaie di Isernia. Una bella scena al lavoro sul tamburo cilindrico che colpisce. Tra fili, spilli e fuselli che si intrecciano con le dita per dare vita ad un concerto all'unisono di ritmi e ticchettii. La bellezza è qui. Ha un'anima sensibile che vive. Al centro della sala abiti e costumi tradizionali ricamati. Tante le lavorazioni di vecchia memoria. Sono quelle della merlettaia Onorina Petitti risalenti al 1880. In questo candido contesto colpisce poi la macchina da scrivere portatile ideata da Giuseppe Prezioso (1897-1962) nato a Tavenna, preferita da Ernest Hemingway per scrivere i suoi romanzi. Commosso il nipote giunto da Termoli. Vale la pena pertanto visitare Tavenna. Una piccola realtà dell'entroterra bassomolisano. Orgogliosa delle proprie radici. Dal suo abitato si gode un ampio scenario collinare degradante verso l'Adriatico.
Luigi Pizzuto