A Tavenna "Ritratti di tre donne molisane"
Sabina Niro, Rita Frattolillo Di Zinno e Barbara Bertolini presentano: Olimpia Frangipane, Agnese Colucci e l'anarchica salcitana Maria Ciarravano
TAVENNA. Sale in alto la cultura femminile del Molise in un periodo di soprusi e mancanza di diritti. Nel piccolo centro bassomolisano successo per il convegno su queste figure femminili, protagoniste, a partire dalla fine del Settecento, della storia del Molise. Numerosi i presenti all'iniziativa grazie all'impegno di Franca Ricci e dell'Amministrazione Comunale. Nella Sala della Mediateca Comunale un evento, dunque, di rilievo per celebrare la Giornata Internazionale dei Diritti della Donna. Il ritratto di tre donne molisane, che hanno lasciato il segno, è utile a capire, tra presente e passato, il processo dell'emancipazione femminile. Al tavolo tre studiose molisane hanno presentato le azioni e le scelte di vita di tre donne molisane, che, tra il '700 e gli inizi del Novecento hanno fatto sentire, da donne, la loro voce in piena autonomia. La loro storia è negli archivi della memoria.
Oggi senz'altro viva grazie a queste iniziative sul territorio. Le relatrici hanno offerto non pochi spunti e approfondimenti. Le loro azioni, ai tempi della rivoluzione napoletana e poi sotto la dittatura, riempiono di orgoglio i paesi di provenienza. E lo stesso Molise per aver abbracciato idee in vista di una società più giusta e umana. Il sindaco Paolo Cirulli ha portato i saluti delle istituzioni e presentato le tre studiose, impegnate a far conoscere una storia spesso sconosciuta. La professoressa Franca Ricci, coordinatrice del convegno, ha spiegato le motivazioni e i contenuti dell'iniziativa culturale. "Sono state scelte tre donne lontane nel tempo, è stato precisato, di diverse estrazione sociale, collegate da un filo rosso, quello della difesa dell'autonomia intellettuale della donna, che emerge dalle azioni di queste tre donne singolari, in uno scenario decisamente avverso ad ogni forma di libertà".
"La baronessa Olimpia Frangipane, Agnese Colucci e l'anarchica Maria Ciarravano, hanno vissuto il Rosso e il Nero, il grande affresco storico di Stendhal, di un'epoca breve, appassionata e crudele". In Molise un bel gruppo di intellettuali si schiera dalla parte degli umili e si batte per liberarli dai soprusi. Il circolo giacobino di Olimpia Frangipane a Castelbottaccio accoglie queste idee rivoluzionarie. Lo spirito della rivoluzione napoletana è questo. Abolire i privilegi, i titoli è i diritti feudali. Abbassare le tasse e il prezzo del pane per migliorare le condizioni di vita. Vincenzo Cuoco scandaglia le azioni più efficaci da mettere in pratica. Non solo. Indica il progetto di una scuola popolare, aperta a tutti, in modo che i sudditi diventino cittadini autentici. Il clero e la nobiltà manovrano il popolo. Con interventi sanguinari cancellano ogni forma di azione in vista di un miglioramento sociale.
Il sogno della rivoluzione napoletana che guarda lontano dura pertanto ben poco. In questo scenario storico s'inquadra la storia delle prime due donne protagoniste. Sabina Niro racconta la vita di Olimpia Frangipane (1761-1830). Una baronessa attiva e piena di fascino. Dalle idee rivoluzionarie. Fonda a Castelbottaccio un cenacolo di intellettuali pronti a battersi per la rivoluzione. Ospiti abituali i Pepe, lo stesso Vincenzo Cuoco, affascinato dallo spirito aperto e sensibile di Donna Olimpia. La scrittrice Rita Frattolillo Di Zinno ha presentato "Con gli occhi di Agnese. Il sogno di Bernardino Musenga (1774-1823). Agnese donna straordinaria per aver condiviso le idee rivoluzionarie del marito. Architetto e urbanista del progetto murattiano "Campobasso città giardino". Agnese Colucci promuove l'assetto murattiano, dove, nel rapporto tra uomo, spazi urbani e natura, l'armonia deve essere l'anima. La qualità della vita migliora così. Un'idea geniale. La scrittrice Barbara Bertolini ha raccontato le vicende di Maria Ciarravano (Salcito 1904- Bologna 1965). Esiliata per le sue idee anarchiche durante il fascismo. A Lipari allontanata col suo bambino. Maria Ciarravano è tenace nel continuare a diffondere le proprie idee in piena autonomia. Per coerenza un esempio di vita. In definitiva esempi di vita, azioni concrete, messaggi, riflessioni, conoscenza di una storia sconosciuta. Oggi patrimonio del Molise.
Luigi Pizzuto