Stefania Spanò: «Con "Nannina" racconto storie popolari nel cuore di Napoli»
TERMOLI. Cambio di location per il secondo appuntamento della rassegna letteraria “Scrittori al parco”, a causa del troppo caldo di questi giorni, la padrona di casa Daniela Battista ha optato per la sala della Curia vescovile in piazza Sant’Antonio.
A tu per tu, quindi, in un luogo più arieggiato, con la giovane scrittrice di Secondigliano, Stefania Spanò che ha parlato del suo libro d’esordio “Nannina”. A dialogare con la Spanò il giornalista Pasquale Di Bello.
Stefania Spanò, come ama definirsi lei, è cantastorie, interprete Lis ed insegnante di sostegno nella scuola secondaria di primo grado. Conduce da anni laboratori di teatro, scrittura creativa, comunicazione empatica e poesia visiva nelle periferie turbolente dell’hinterland napoletano, nel resto d’Italia e all’estero. Come cantastorie porta in giro i cunti della tradizione di famiglia e quelli scritti da lei.
Il suo sogno fare il giro del mondo con i suoi “scugnizzi” e tornare a Secondigliano con antidoti e pozioni esotiche di disobbedienza civile. “Nannina” questo è il suo primo romanzo dove il personaggio centrale del libro è sua nonna, e pagina dopo pagina ci fa conoscere un personaggio tipico della cultura e tradizione partenopea, in un contesto anche molto gioioso e divertente ma anche con punti su cui la riflessione è d’obbligo.
La location è una Napoli che già di suo è un teatro naturale a cielo aperto e raccontarne le sue storie, che nascono quotidianamente dal nulla e dalla conformazione genuina e popolana partenopea, risulta molto facile e Stefania in questo suo primo lavoro tutto questo ha raccolto e scritto di suo pugno.