Coraggiosa ed eroica, Mariella Montefusco si racconta a "Borgo Dipinto"
GUGLIONESI Il Borgo dipinto a Guglionesi non è stato solo arte e musica. Nella giornata di sabato 20 luglio, i ragazzi della pro loco Colleniso, hanno ospitato nel “salottino” la scrittrice Mariella Montefusco che ha presentato “Nelle scarpe di mia sorella. Storie di legami, di ciclo viaggi e di diabete tipo 1”.
Mariella è referente Italia dQ&A e Ambassador per progetti internazionali di ricerca a tutela dei diritti delle persone con diabete. Il suo libro “Nelle scarpe di mia sorella” racconta di lei bambina e gli esordi della malattia a soli 8 anni. Un romanzo per tutti, non soltanto per le persone che convivono con il diabete tipo 1, ma soprattutto per chi non conosce questa malattia invisibile e ne ignora i meccanismi che una persona che ne soffre attua per ricercare un nuovo equilibrio.
Mariella Montefusco è inoltre vice presidente di "In giro con il diabete", un'associazione che nasce non solo per i diabetici ma anche per gli amici di diabetici che si aiutano a pedalare, correre, viaggiare. Consigli, storie di viaggio, progetti sempre monitorati e con insulina in borsa.
Con lei, l’associazione diabetici del basso Molise e la dirigente dell’ufficio scolastico regionale, Maricetta Chimisso.
50 minuti di chiacchierata che hanno avvicinato persone in questo mondo di emozioni e riflessioni su una malattia ancora troppo “distante” e poco conosciuta, Nel sorriso di Mariella, però, la gioia e la gratitudine verso chi è stato lì.
A moderare l’incontro il professor Gabriele Lamanda.
Vivere con il diabete negli anni ‘80 non era semplice, così come non lo è adesso, perché troppe volte questa società non è davvero a conoscenza di questa subdola malattia.
Si vive con stereotipi che si fanno fatica a mandare giù o a debellare. L’accettazione della malattia è diversa da persona a persona e, spesso, ci vogliono anni per riuscire a conviverci.
Mariella ha avuto coraggio, perché in questi casi anche se non si pensa di esserlo, il coraggio viene a cercare te.
Ha messo nero su bianco le sue emozioni, il suo trascorso, il suo passato, il suo “perché a me?” che è molto simile a quello di chiunque altro si stia battendo contro una malattia, contro una patologia, contro qualsiasi cosa lo faccia star male.
Ha delineato il suo vissuto con minuziosità e semplicità, creando un filo, un legame profondo con il lettore che si è messo davvero nelle scarpe dell’autrice.
“Il diabete non è una malattia facile, voi conoscete una malattia che lo sia?”. Questa la sua domanda ai tanti, che nel tempo, le hanno detto di avere un diabete difficile. Difficile che, forse oggi, con il senno di poi Mariella associa a un diabete scompensato. Bisogna sapere usare anche gli aggettivi quando si parla di queste cose.
“Nelle scarpe di mia sorella” è un libro che si legge tutto d’un fiato e che fa comprendere a tanti, anche a chi non è “del mestiere”, questo lungo e faticoso viaggio, 24 ore su 24, 365 su 365 e 366 quando è bisestile, insieme al diabete di tipo 1.