Ventennio fascista, emozioni e amore con "Campo Ferramonti storia di una vita"

l'incontro sab 27 luglio 2024
Cultura e Società di La Redazione
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Ventennio fascista, emozioni e amore con "Campo Ferramonti storia di una vita" ©Termolionline
Ventennio fascista, emozioni e amore con "Campo Ferramonti storia di una vita" ©Termolionline

PETACCIATO. Campo Ferramonti storia di una vita, che verrà presentato a Petacciato, presso il Palazzo Ducale domenica 28 luglio alle ore 21:00, è un libro storico avvincente, dove si alternano forti emozioni, ansie e amore.

Pino Ambrosio ci dona una storia nella storia che molti italiani, ebrei italiani e a vario titolo cittadini stranieri, sono stati costretti a vivere e subire nel Campo di concentramento di Ferramonti. Ferramonti è una frazione del Comune di Tarsia in provincia di Cosenza, dove negli anni del ventennio fascista, era sorto un campo di concentramento, risultato delle politiche di difesa della razza adottate dal regime fascista. Il campo venne aperto ufficialmente il 20 giugno del 1940 e in esso, nel corso degli anni, vennero internati oltre tremila ebrei stranieri presenti in Italia, ebrei italiani, antifascisti, cinesi, profughi politici e dissidenti del regime provenienti da tutta Italia. A Ferramonti i prigionieri venivano raccolti e internati ma non uccisi.

Nel romanzo la narrazione si sviluppa in Grecia, in Italia e in Svizzera, da fatti realmente accaduti durante la seconda guerra mondiale ed è una testimonianza dei crimini commessi contro ii popolo ebraico e della Shoah.

Non mancano riferimenti storici, sociali, religiosi come: l’odio razziale nei confronti degli Ebrei e la loro deportazione nei campi di sterminio nazisti; il ricordo sanguinario e macabro delle fucilazioni ordinate dal generale Pietro Fumel, nei confronti di inermi contadini.

C'è anche tanto amore tra un ragazzo ebreo fuggito dal campo di concentramento e la sua soccorritrice.

II libro ci parla del duro lavoro svolto nei campi per la sopravvivenza, lo svolgimento della vita quotidiana, le privazioni ed i sacrifici negli anni '40, sfociate nel boom economico degli anni ’60, dell'emigrazione in altri stati in cerca di fortuna, nonché della determinazione di un figlio alla ricerca del proprio padre.

Ci sono bellissime descrizioni della quotidianità, del cane Bricco, del maestro Don Gustavo, del monacello e del gioco a “criccica”.

Con questo romanzo Pino Ambrosio ci invita a riflettere sulle barbarie della guerra che ancora oggi purtroppo nel mondo sono di estrema attualità e ci racconta di chi non ha voltato la schiena nel momento del bisogno e da quel gesto d’amore è nato un bellissimo lieto fine.

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