“Serracapriola e i Gonzaga”, il viaggio nel tempo di Giuseppe Marinelli
SERRACAPRIOLA. Un viaggio nel tempo nella serata del 29 luglio, dove il prof. Giuseppe Marinelli ha presentato il suo saggio “Serracapriola e i Gonzaga”. Nel suggestivo “Giro Esterno”, ai piedi del maestoso Castello Maresca, l’autore ha ripercorso le vicissitudini e i destini di questa antica aristocrazia. Uno studio attento e meticoloso effettuato dal prof. Marinelli, legato anche affettivamente a Serracapriola, avendo vissuto lì il primo decennio di vita. L’autore ha magistralmente presentato le figure storiche incisive per il feudo di Serracapriola, ossia Ferrante II e Andrea, ultimo Signore Gonzaga di Serracapriola. Nel corso della serata sono stati illustarti anche gli interventi architettonici ed urbanistici voluti di Ferrante II a Serracapriola; la Taverna Gonzaga, l’Ospedale (ora chiesa di Sant’Anna) e la Terranuova, un tracciamento di nuovi assi viari. L’argomento del saggio ha suscitato molto interesse e la partecipazione del pubblico, arrivato anche dai paesi limitrofi, è stata vivace nonostante la complessità del tema che, a prima vista, sembrerebbe riservato ad un ascolto specialistico da “addetti ai lavori”. Presenti alla serata il sindaco di Serracapriola Giuseppe D’Onofrio e il sindaco di Chieuti Diego Iacono.
“Personalmente ritengo che la vicenda di Serracapriola dimostri, in modo esemplare, come la storia dei nostri luoghi non sia inferiore per importanza a quanto avveniva oltre il confine dell’antico Regno delle due Sicilie; anche qui come in tutto il nostro territorio si sono incrociati i destini e gli sforzi di grandi personalità e gente comune che hanno portato a costruire un luogo di eccezione, un posto speciale”, sottolinea l’autore. Il prof. Marinelli aggiunge: “Riguardo la conoscenza della grande storia di Serracapriola la mia ricerca dimostra che siamo solo agli inizi del percorso che ci condurrà alla completa ricostruzione delle vicende che la hanno attraversate nel corso dei secoli. Molto ancora resta da conoscere, indagare, esplorare e completare. I documenti e le testimonianze non mancano, occorre però compiere un’opera paziente di indagine e approfondimento che richiede molti sforzi. Il mio saggio va visto quindi alla luce di un contributo iniziale, una traccia documentata che possa servire per ulteriori ricerche che possano condurre alla piena conoscenza dello stato dei luoghi e della loro grande storia”. L’autore fa un ringraziamento speciale: “Esprimo un ringraziamento particolare a tutti i nostri antenati, di ogni ordine e grado, che hanno voluto e costruito la nostra cittadina nei secoli magari pensando proprio a noi, loro successori, lasciandoci il piacere di vivere la loro eredità, ma con il compito di custodire e valorizzare la loro opera”.