"I 5 dipinti" dell'artista molisana Sara Iafigliola

esposizione mar 13 agosto 2024
Cultura e Società di La Redazione
2min
"I 5 dipinti" dell'artista molisana Sara Iafigliola ©Termolionline
"I 5 dipinti" dell'artista molisana Sara Iafigliola ©Termolionline

TERMOLI. Proseguono con successo le iniziative culturali promosse dal Centro Culturale Il Campo presso il Bar Caffetteria 10punto5 di Termoli.

Inaugurata oggi, martedì 13 agosto, alle ore 11 presso gli spazi del Bar Caffetteria 10punto5 con i "5 DIPINTI" dell'artista molisana Sara Iafigliola.

L'esposizione curata da Renato Marini, Centro Culturale "Il Campo" e Archivio Storico IL CAMPO rimarrà aperta fino al giorno 13 settembre 2024 dalle ore 06.30 alle ore 15.30.

Lunedì giornata di chiusura.

La vita delle forme è sempre stata un mistero per i critici, inadeguati a volte a leggere le intuizioni degli artisti, poiché indagare una poetica e un segno significa prima di tutto curare l’arte attraverso il filtro dell’intuizione (e di una solida preparazione storica). Con la fine dello “stile”, universale e assoluto, emerge la “poetica”, personale e irripetibile, e compito del critico è studiare le tante poetiche per ricavarne un discorso generale. Una delle più opportune riflessioni di sistema che si può fare circa l’arte contemporanea, infatti, è quella di distinguere tra un linguaggio che segue la sensazione personale e l’impressione del mondo, inserendosi in un processo iniziato dal Romanticismo, e una ricerca che sceglie le regole, le dinamiche tra gli oggetti, la teorizzazione e, sostanzialmente, il numero. Nell lavoro di Iafigliola sembrano legarsi entrambe le cose anche se il rigore di ciò che appare è solo una fossilizzazione di pensieri più immediati. Le sue opere si contraddistinguono per la riconoscibilità e la ripetizione di segni specifici che trovano sulle tele e le tavole dinamiche nascoste: le stecchette di legno, scelte per la semplicità e l’elementarità della forma, assumono disposizioni apparentemente casuali ma impostate su leggi interne specifiche, diventando elementi grammaticali di un linguaggio nascosto.

L’artista, dopo aver studiato determinate strutture attraverso disegni, comincia a lavorare partendo da sinistra per aggiunta di segni-oggetti secondo numeri ricorrenti (24 e 7), gestiti di volta in volta in insiemi differenti. La ripartizione della superficie, pertanto, pur basandosi su logiche matematiche interne, nasce per intuizione momentanea, attraverso un libero gioco formale di segnali e colori: solo a conclusione viene ad assumere un titolo il quale poi altro non è che residuo poetico dell’azione. L’opera dell’artista, per quanto apparentemente ermetica e refrattaria alla contemplazione, in effetti nasce da un’intensa poesia interna, concettuale e personale ma estremamente sofisticata. Il raccontare solo attraverso brani di colore e segni minimi, cercando di trasmettere emozioni con forme essenziali che, in quanto minime, possono lasciare estrema libertà di visione fino ad una certa confusione, è una caratteristica che sicuramente esalta tali lavori nati in fin dei conti dalla semplicità dei sogni e dei pensieri. Del resto scriveva Prevert di Mirò: «Un innocente col sorriso sulle labbra che passeggia nel giardino dei suoi sogni». Da Tommaso Evangelista Il colore dei pensieri "I lavori di Sara Iafigliola raccontano uno spazio nel quale la narrazione delle forme si unisce inesorabilmente ad un linguaggio custodito nel suo gesto, radicale e sinottico, capace al contempo di rappresentare lo stato emozionale delle cose e la sua personale geometria." Piernicola Maria Di Iorio

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