Ritorno alle origini, l'arte di Laura e Luigino Tommaso
TERMOLI-MORRONE DEL SANNIO. Cresciuta e vissuta a Termoli, la professoressa Laura Tommaso, non ha mai dimenticato le sue origini, di Morrone del Sannio.
Ora, lei è affermata docente, con la carriera accademica che l’ha vista spostarsi tra Molise, Abruzzo e ora in Piemonte, dove Laura Tommaso è docente di linguistica inglese all’Università del Piemonte Orientale.
Si occupa di comunicazione dei media sui temi di rilevanza sociale (invecchiamento, salute, lavoro, identità). Dal 2022 ha intrapreso un’intensa ricerca artistica impiegando una varietà di linguaggi, materiali e supporti. La sua esplorazione si concentra sull’idea di metamorfosi, la riflessione sul tempo e la rappresentazione del femminile.
Docet l’arte in alta quota dove le nubi si rincorrono magicamente tra gocce d’acqua che rinfrescano ad ogni ora. Ha chiuso i battenti con successo la mostra in cortile “In_Embryo Germinazione d’Arte” allestita in Vico dei Neri. Autori della mostra in alta quota Laura e Luigino Tommaso. Ai piedi del borgo antico l’intreccio creativo tra natura ed arte rianima felicemente un ciclo di sussulti emotivi che rigenerano la vita. A partire dalle ombre primordiali più scure. La voce della natura è un inno di vita racchiuso tra colori naturali, neri e chiari, lungo i canali dell’esperienza umana. Si tratta di un canto silenzioso che viene da lontano. Nelle opere di Laura Tommaso questo scenario, che lentamente e a quadretti si apre, è morbido e tranquillo. Ha toni liberi e spontanei. Senza sussulti si apre il libro della vita. Con forme simboliche e colori tenui si narra l’essenza di ogni esistenza. Ogni quadro appeso alle pareti, senza forti scosse, traccia i meandri di questo non facile cammino. Che solo l’uomo è capace di recidere oppure mutare, con le sue azioni più brutte, in un degrado infelice. Senza respiro. L’inno alla vita c’è tra abbracci nascosti e felici ricordi.
Nei cicli stagionali si esalta. Con i suoi semi tocca le stanze dell’anima. Calore, acqua, luce, terra si mescolano per presentare la bellezza della natura e dell’esistenza. Ne derivano morbidi colori. Tutti al naturale. Per esplorare la forza del cambiamento e il sentimento del tempo. Laura Tommaso è brava nell’intercettare con la sua arte l’immagine di un riposo dormiente che cresce, palpita, vive, s’alza per narrare le storie dell’essenza. In Embrio s’indaga il mondo del mistero. La vita che s’accende e si spegne senza sosta agli occhi della gente. La sua origine. Desta curiosità il riposo invernale da cui ogni cosa deve rinascere. I quadretti d’arte, tutti in fila, sono di colori acrilici, con tecnica mista, inchiostro e collage su tela e carta di riso. Sulla parete rami secchi di aglio spontaneo segnalano il ritmo delle stagioni che va avanti. Tra ritorni e andate. I lavori di Luigino Tommaso si devono, invece, alle piante spontanee e alle sue mani sapienti che le sanno lavorare. Si tratta di fibre reperite da quelle piante che crescono nel territorio di Morrone del Sannio.
La paglia di fiume, appunto, è utile per creare pezzi in uso un tempo nelle abitazioni del luogo. L’arte dell’intreccio di Luigino Tommaso ci racconta quanto di meglio la terra ci può regalare. Proprio a partire dalle fibre comuni presenti nelle campagne. Come si vede dalle foto s’impone la tecnica di un artigianato ormai alle spalle. Interessante l’esposizione della “Serie Nido”. Fatta di fibre. Derivate dall’essiccazione appunto delle fibre e delle foglie della Typa Latifolia. Nota come paglia di fiume o di palude. Ancora in piedi in svariati angoli dell’ambiente. Luigino Tommaso ha intrapreso vari percorsi professionali. Oggi, in pensione, si dedica alla botanica. Sua passione di sempre. Da anni è impegnato nella raccolta e lavorazione delle fibre naturali. Prestando particolare attenzione alle piante autoctone. E alle loro potenzialità artistiche, pratiche e terapeutiche. Nella mostra In Embryo, pertanto c’è un mondo che vive e si nasconde. Una filosofia di vita. C’è il senso più profondo che respira nel ventre di Madre Terra. In ogni opera si svela l’essenziale. La sua alba è chiara. Diviene più visibile in un clima di assoluta quiete e tranquillità.
Luigi Pizzuto