"Dalla parte del suolo", la battaglia per difesa del territorio approda a Termoli

la tavola rotonda lun 30 settembre 2024
Cultura e Società di La Redazione
6min
"Dalla parte del suolo", la battaglia per difesa del territorio approda a Termoli ©Termolionline
"Dalla parte del suolo", la battaglia per difesa del territorio approda a Termoli ©Termolionline
"Dalla parte del suolo": intervista al docente accademico Paolo Pileri

TERMOLI. Nella serata di giovedì 26 settembre, presso la sala consiliare del Comune di Termoli, il gruppo Bene Comune-Rete della Sinistra ha organizzato un incontro per presentare il nuovo libro del professor Paolo Pileri, docente di pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano, “Dalla Parte del Suolo - L’ecosistema invisibile”. 


Insieme al professor Pileri, la dottoressa Nicoletta Radatta, del Comitato Salvaguardia del Territorio ed esperta di alimentazione e produzione di cibo, e il professor Luigi Mastronardi, docente di Economia Ambientale all’Università del Molise. 

Moderatrice dell’incontro la consigliera comunale Marcella Stumpo che nel ringraziare gli intervenuti, ha affermato che i loro eventi vogliono essere “la pietra di inciampo”, ed essere da stimolo per tutta la comunità e gli amministratori alla riflessione sulle tematiche proposte.

Il suolo è parte fondamentale e la sua funzione non è relegata solo a quella agricola, urbanistica ma e anche sociale ed economica della bellezza del nostro territorio. Quella bellezza a cui fa riferimento anche Peppino Impastato: “Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà. All’esistenza di orrendi palazzi sorti all’improvviso, con tutto il loro squallore, da operazioni speculative, ci si abitua con pronta facilità, si mettono le tendine alle finestre, le piante sul davanzale, e presto ci si dimentica di come erano quei luoghi prima, ed ogni cosa, per il solo fatto che è così, pare dover essere così da sempre e per sempre. È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione ma rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore“.


Nel corso dell’evento, la dottoressa Nicoletta Radatta, del Comitato Salvaguardia del Territorio, ha parlato dell’importanza della gestione del suolo, «dove gli attacchi che il suolo riceve nel tempo sono da più fonti. Infatti anche la transizione energetica, senza una corretta riflessione e attenta analisi, può essere causa di attacchi anche pesanti e che possono compromettere in maniera anche irreversibile la struttura originale dei suoli. La transizione energetica, che assume oggi, sempre più i caratteri di una transizione di tipo corporativo sta moltiplicando sul territorio a dismisura la nascita di nuovi impianti, un raggiro che causa di ulteriore consumo di territorio, quale risulterebbe essere l’agrovoltaico e il fotovoltaico. 

Solo presso il comune di Rotello esistono depositati 21 progetti tra agrovoltaico e fotovoltaico con una previsione di produzione pari ad 1 gigawaat. Il solo comune molisano contribuirà in maniera determinante a far superare il fabbisogno nazionale. 

In questo, le zone rurali del Molise verrebbero sottratte alla produzione del cibo. Spesse volte le relazioni riferite ai progetti di agrovoltaico non avrebbero un grosso impatto ambientale e definiscono i suoli dove dovranno sorgere i nuovi impianti a “terreni legati a produzione non di pregio” quali seminativi, uliveti e vigneti, terreni dove normalmente si produce cibo per l’alimentazione umana. E infine l’alterazione del mercato fondiario rischia di trasformare i nostri campi in centrale di produzione energetica anche incentivati da una politica nazionale che incentiva il sistema ibrido per aumentare la redditività dei suoli. Il rapporto dell’Ispra 2023 individua delle superficie idonee senza ricorrere alla perdita di suolo, superficie quali i tetti, parcheggi, aree di servizio già antropizzate senza continuare a concedere autorizzazione di altre superfici».


Il professor Luigi Mastronardi ha trattato il suolo quale ecosistema. “La capacità del suolo a fornire servizi ecosistemici. L’agricoltura intensiva ha un forte impatto ambientale e sono causa dell’erosione del suolo e la diminuzione dell’agricoltura biologica. La sfida futura è l’Agriecologia, l’innovazione quale opportunità, come l’agricoltura di precisione 4.0 e l’agriforestale. L’agriforestazione beneficio ambientale economico mentre l’agrivoltaico decreterà la fine dell’agricoltura. Il Molise deve tutelare il proprio territorio ed in particolare deve dotarsi al più presto dei Piani Paesaggistici”.

Il professor Pilei ha affermato nel suo intervento che “Bisogna stare dalla parte del suolo”. Pileri ha all’attivo diverse pubblicazioni in materia di difesa del suolo, ed ha più volte dato voce, anche nel recente volume presentato a Termoli “Dalla parte del Suolo”, agli ecosistemi. 

Cemento, asfalto, microplastiche, pesticidi, erosione e incendi sono colpi che feriscono a morte l’ecosistema più fragile e vitale del pianeta. Grande regolatore climatico e custode di un terzo della biodiversità terrestre, il suolo è l’habitat di miliardi di essere viventi che consentono alle piante di sopravvivere, una riserva preziosa di acqua e la fonte di quasi tutto il cibo di cui si nutrono animali e umani. Ma noi continuiamo a non riconoscere il suo status di corpo vivente, natura non rinnovabile e non resiliente, dato che impiega 2000 anni per crescere di soli 10 centimetri”. 

Come possiamo evitarlo? A questo interrogativo il relatore ha suggerito la soluzione in maniera chiara ed inequivocabile, bisogna che ognuno di noi “Impari a fare domande” da poter rivolgere a chi è chiamato a prendere delle decisioni in materia. 

“Fondamentale è conoscere il decreto aree idonee, come gli amministratori e i politici decidono di come far usare i suoli? Va aggiunto che i politici tuttavia non indicano chi deve far parte di questi gruppi di lavori. Chi lo deve fare che requisiti professionali deve avere? Le regioni si stanno confrontando? Ogni volta che cementifichiamo consumiamo del suolo la popolazione che vi abita deve essere informata. 

Il consumo del suolo in Molise pro capite è pari a 604,5 mq/ab contro la media Italiana di 364 mq/ab. Un dato allarmante fonte Ispra Rapporto nazionale consumo del suolo 2023- ISPRA. Infine il rapporto Agricoltura e plastica nei suoli, sono 372mila le tonnellate di plastica usate in agricoltura in Italia in un anno. Una frazione non piccola rimane nei suoli inquinandoli ed entrando nella filiera alimentare, minando la salute: c’è più plastica nei suoli che negli oceani. I grandi comuni consumatori di suolo in Molise (anno 2020-2021) risultano essere Larino, Campobasso e Termoli, mentre i dati riferiti al 2021-2022, vedono al primo posto Santa Croce di Magliano, Rotello e Larino (rapporto nazionale consumo di suolo, 2023 – ISPRA). 

La transizione energetica è una scomodità. Bisogna iniziare a depavimentare, liberare suoli. Abbiamo bisogno dell’ecoresponsabilità. Nel libro di Paolo Pileri, in quarta di copertina è riportato: “Questo libro ci aiuta a capire cos’è il suolo, come difenderlo imparando a porre domande giuste a coloro – tecnici, amministrativi, urbanisti – che avvallano il suo consumo, spesso camuffato da sostenibilità. Un libro dà voce alla terra e invita il lettore a stare dalla sua parte, l’unica che possiamo permetterci nella crisi ambientale odierna”. 

A seguire una tavola rotonda ha rivolto diversi appelli: “questi argomenti vanno condivisi con i contadini”. Come diversi intervenuti tra i l pubblico hanno fatto notare la totale assenza di amministratori comunali e regionali all’incontro. Sono intervenute diverse associazioni quali Unica Terra e il presidente ha illustrato i loro obiettivi “Plastica, Alberi e consumo del suolo”. La dottoressa Valeria Fanelli, presidente del Comitato più alberi ha invitato i presenti a partecipare alle loro iniziative in difesa del territorio in particolare necessitano di volontari che diano una mano a piantare alberi e a prendersi cura di loro. Diversi agricoltori, hanno condiviso che la difesa del suolo “è una battaglia che va fatta assolutamente”. Infine Paolo Pileri ha lanciato i seguenti messaggi nella battaglia dalla parte del suolo: “abbiamo bisogno di comunicare le cose” e “ bisogna inventare altri linguaggi” per raggiungere il maggior numero di persone. Giuseppe Alabastro.

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