Inaugurata al Macte "Le buone ombre" di Irene Fenara

la personale sab 19 ottobre 2024
Cultura e Società di La Redazione
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Inaugurata al Macte "Le buone ombre" di Irene Fenara ©Termolionline
Inaugurata al Macte "Le buone ombre" di Irene Fenara ©Termolionline

TERMOLI. Ha 34 anni è di Bologna, e nel 2022 si è aggiudicata il Premio Termoli nella sezione “Mostra”, Irene Fenara, ha inaugurato la rassegna personale al Macte "Le buone ombre".

Irene Fenara vive a Milano. Tra le sue mostre personali “Grandi Lucenti” presso ZERO, Milano (2024), “Distant Eyes” (2019) Kunst Merano Arte, a cura di Christiane Rekade e “Supervision (2018) per BACO, Bergamo. Sue opere sono state incluse nelle mostre: “HOPE” (2023), Museion, Bolzano; “L’altro sguardo. Fotografe italiane 1965 – 2018”, Palazzo delle Esposizioni, Roma; “Essere politico”, Fondazione Fotografia Modena (2017); “Give me yesterday” Fondazione Prada Osservatorio, Milano (2016).

La mostra presenta un'imponente installazione video a ledwall, accompagnata da stampe fotografiche inedite tratte dall'archivio dell'artista. Accanto a queste saranno esposte opere della serie Autoritratti, in cui la figura dell'artista, come in un selfie, si inserisce nelle registrazioni di sorveglianza salvandole poi prima che il sistema ne cancelli ogni traccia.

LA MOSTRA

La ricerca di Irene Fenara, rovesciando la funzione delle telecamere di sorveglianza, sceglie immagini astratte a sfondo naturalistico di luoghi geografici disparati e non dichiarati, con un intento non tanto voyeuristico quanto poetico; Fenara ricerca infatti forme, ombre, coni di luce, in riprese meccaniche su perimetri di case isolate, con alberi e rami cresciuti che ne alterano la visibilità. Scegliendole e salvandole da un flusso di registrazione che probabilmente nessun altro guarderà, l’artista porta lo spettatore a confrontarsi con immagini misteriose che richiedono attenzione e interpretazione.

La mostra presenta un’imponente installazione video a ledwall, accompagnata da stampe fotografiche inedite tratte dall’archivio dell’artista. Accanto a queste saranno esposte opere della serie Autoritratti, in cui la figura dell’artista, come in un selfie, si inserisce nelle registrazioni di sorveglianza salvandole poi prima che il sistema ne cancelli ogni traccia.

Le buone ombre vuole essere un'esplorazione del confine tra visibilità e invisibilità, natura e tecnologia, proponendo una riflessione sul ruolo delle immagini nell'era della sorveglianza. Un progetto in cui l’artista utilizza strumenti tecnologici per esplorare l'interazione tra luce, ombre e natura in spazi rurali e architettonici, e che celebra anche il dialogo con la collezione del Premio Termoli, includendo nel percorso una selezione di opere che dedicano particolare attenzione alla fotografia.

In occasione della mostra sarà visibile al pubblico anche la maestosa pala dell’artista mozambicano Malangatana Valente Ngwenya (1935-2011), realizzata a Termoli tra il 1996 e il 2001, con un testo critico di Alessandra Saviotti, PhD.

Galleria fotografica

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