Una malattia subdola: la giornata mondiale del diabete
BASSO MOLISE. È una malattia subdola che si insinua nei corpi di chi la vive. Patologia che si sviluppa spesso in modo silenzioso mettendo a repentaglio le attività neurologiche, le capacità visive, il funzionamento dei reni. In Molise circa il 7% della popolazione ne soffre, parliamo di 24mila persone, a fronte del 5,8 per cento di pazienti rilevato a livello nazionale. Parliamo del diabete. E ne parliamo oggi, in occasione della giornata mondiale del diabete.
In Molise, dicevamo, circa 24mila persone sono affette da questa malattia, e sono seguiti e curati nei centri diabetologici del territorio, come Termoli e Campobasso.
Il diabete è una malattia di cui poco si parla, legata a vecchi stereotipi che facevano di essa “la malattia dei vecchi”.
Invece, il diabete è una malattia cronica che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Si caratterizza per una disfunzione nella regolazione della glicemia (zucchero nel sangue), causata da una ridotta produzione di insulina o da una risposta inadeguata del corpo all'insulina. I dati mostrano che il numero di persone affette da diabete è in crescita, rendendo fondamentale una maggiore consapevolezza e conoscenza su cause, sintomi e metodi di gestione della patologia.
Ogni anno, il 14 novembre si celebra la Giornata Mondiale del Diabete, istituita nel 1991 dall'International Diabetes Federation (IDF) e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Questa giornata rappresenta un'importante occasione per sensibilizzare l'opinione pubblica sul diabete, promuovendo una maggiore consapevolezza sulla prevenzione, gestione e trattamento della malattia. Il 14 novembre è stato scelto per ricordare la nascita di Sir Frederick Banting, che insieme a Charles Best scoprì l'insulina nel 1921, un trattamento salvavita per le persone affette da diabete. Ogni anno, la giornata ha un tema specifico, mirato ad affrontare aspetti fondamentali della prevenzione e gestione del diabete, come l'accesso ai trattamenti, l'educazione alla salute e la promozione di stili di vita sani.
Da un paio d’anni, ormai, l’associazione diabetici del basso Molise, fa parte della grande rete di Diabete Italia, e come ogni anno si muove sul territorio per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa malattia.
In ogni Regione d’Italia, così come in Molise, i volontari si apprestano a essere nelle piazze e far illuminare i monumenti più importanti di blu, colore scelto per la giornata mondiale del diabete.
E infatti nelle giornate di ieri, martedì 13 e oggi mercoledì 14 novembre, alcuni comuni del basso Molise hanno aderito all'iniziativa, promossa dall'associazione diabetici basso Molise, illuminando i municipi di blu.
Portocannone e Termoli sono stati i primi a illuminare i loro comuni.
"Ringraziamo i sindaci che hanno aderito a questa causa. Vedere i municipi illuminati di blu ci riempie di gioia, in attesa di una cura che sconfigga la malattia". Dichiara l'Adbm.
Così come i video con i palloncini, sempre blu, che spiegano per analogia cosa significhi vivere con il diabete: nella vita normale di tutti i giorni, dobbiamo contemporaneamente tenere in equilibrio un palloncino e mantenerlo in aria. La blue balloon challenge è proprio questo, far capire che “Vivere con il diabete è un continuo gioco di equilibrio. E’ come fare tutto ciò che si fa nella vita quotidiana tenendo in aria un palloncino”.
Convivere con il diabete significa gestire quotidianamente il livello di zucchero nel sangue e seguire un piano di trattamento che varia in base al tipo di diabete, all'età, allo stile di vita e alle condizioni di salute di ciascuna persona.
Monitoraggio costante della glicemia: Per chi ha il diabete di tipo 1 o di tipo 2, controllare regolarmente il livello di glucosio nel sangue è essenziale. Questo aiuta a prevenire ipoglicemia (bassi livelli di zucchero nel sangue) e iperglicemia (livelli troppo alti), che possono avere effetti gravi sulla salute.
Educazione continua e supporto: Molte persone con diabete trovano utile partecipare a gruppi di supporto o a programmi di educazione al diabete. Avere una rete di persone con cui condividere le sfide e ricevere informazioni aggiornate può migliorare la gestione della malattia.
Pianificazione dei pasti e dieta bilanciata: Seguire una dieta equilibrata, evitare i picchi glicemici e distribuire i carboidrati durante la giornata aiuta a mantenere i livelli di glicemia stabili. Lavorare con un nutrizionista può essere d'aiuto per creare un piano alimentare personalizzato.
Attività fisica regolare: Fare esercizio fisico non solo aiuta a migliorare la sensibilità all'insulina, ma è anche benefico per il benessere mentale e fisico complessivo. È importante scegliere un’attività che si adatti alle proprie esigenze e monitorare la glicemia prima e dopo l'allenamento per evitare sbalzi glicemici.
Adattamenti alla vita quotidiana: Con il tempo, molte persone imparano a riconoscere i sintomi di ipoglicemia e iperglicemia e a gestirli rapidamente. Pianificare in anticipo le attività quotidiane, mantenere uno stile di vita attivo e sapere come affrontare i picchi glicemici aiuta a evitare situazioni di emergenza.
Supporto psicologico e gestione dello stress: Vivere con il diabete può avere un impatto psicologico, specialmente quando si presenta in giovane età o richiede un adattamento importante dello stile di vita. Rivolgersi a un professionista o trovare attività che aiutano a ridurre lo stress possono migliorare il benessere generale e facilitare la gestione della malattia.
Il diabete è spesso associato a stereotipi e idee sbagliate che possono portare a stigma e incomprensioni. Ecco alcuni dei pregiudizi più comuni e perché sono falsi:
"Il diabete è causato dal consumo eccessivo di zucchero": Sebbene una dieta ricca di zuccheri possa aumentare il rischio di diabete di tipo 2, la malattia ha cause più complesse, tra cui fattori genetici e stile di vita. Il diabete di tipo 1, invece, è una malattia autoimmune che non ha alcuna relazione con il consumo di zucchero.
"Solo le persone in sovrappeso hanno il diabete": Anche se l'obesità è un fattore di rischio importante per il diabete di tipo 2, la malattia colpisce anche persone di peso normale. Inoltre, il diabete di tipo 1 può colpire chiunque, indipendentemente dal peso.
"Le persone con diabete non possono fare sport o avere uno stile di vita attivo": Al contrario, l'attività fisica è fortemente raccomandata per le persone con diabete, poiché aiuta a regolare la glicemia e migliora la sensibilità all'insulina. Molti atleti e sportivi professionisti convivono con il diabete gestendo con successo la loro condizione.
"Il diabete di tipo 2 è meno serio del tipo 1": Entrambi i tipi di diabete richiedono attenzione e gestione continua. Il diabete di tipo 2 può portare a complicazioni gravi se non viene trattato adeguatamente, come malattie cardiovascolari, renali e danni alla vista.
Esistono principalmente tre tipi di diabete:
Diabete di tipo 1. Si tratta di una malattia autoimmune in cui il sistema immunitario attacca le cellule beta del pancreas, responsabili della produzione di insulina. Solitamente diagnosticato in età infantile o adolescenziale, il diabete di tipo 1 richiede somministrazione quotidiana di insulina per mantenere i livelli di zucchero nel sangue sotto controllo. E' principalmente legato a fattori genetici e alla predisposizione autoimmune.
Diabete di tipo 2. È la forma più comune e spesso si sviluppa in età adulta, anche se l'età di insorgenza sta progressivamente diminuendo. In questo tipo di diabete, il corpo non utilizza efficacemente l'insulina prodotta, condizione nota come insulino-resistenza. Fattori di rischio per il diabete di tipo 2 includono obesità, sedentarietà, dieta non equilibrata e predisposizione genetica. Spesso può essere gestito con cambiamenti dello stile di vita e, in alcuni casi, con farmaci orali o iniezioni di insulina. È influenzato sia da fattori genetici sia da stile di vita (obesità, alimentazione, scarsa attività fisica).
Diabete gestazionale. Questa forma di diabete si manifesta durante la gravidanza e può aumentare i rischi sia per la madre che per il bambino. Generalmente, il diabete gestazionale scompare dopo il parto, ma rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo del diabete di tipo 2. Influisce lo stress ormonale della gravidanza, ma è anche correlato a fattori come sovrappeso e predisposizione familiare.
Come si scopre di avere il diabete?
Alcuni sintomi comuni includono:
- Sete eccessiva (polidipsia)
- Aumento della minzione (poliuria)
- Fame intensa
- Affaticamento
- Visione offuscata
- Lenta guarigione delle ferite
Le complicazioni possono essere gravi se il diabete non viene gestito correttamente. Tra queste troviamo danni ai nervi, problemi cardiaci, malattie renali, cecità e, nei casi più estremi, amputazioni.
Il diabete viene diagnosticato attraverso test specifici che misurano i livelli di zucchero nel sangue, tra cui:
- Glicemia a digiuno: Valuta il livello di zucchero nel sangue dopo almeno 8 ore di digiuno.
- Emoglobina glicata (HbA1c): Fornisce una media dei livelli di glucosio negli ultimi due o tre mesi.
- Test di tolleranza al glucosio: Implica la misurazione della glicemia prima e dopo l’assunzione di una bevanda zuccherina.
Anche se non tutti i tipi di diabete sono prevenibili, adottare uno stile di vita sano è fondamentale per ridurre il rischio, specialmente per il tipo 2. Alcune pratiche includono:
- Dieta bilanciata: Prediligere cibi a basso indice glicemico, cereali integrali, verdura, frutta fresca e proteine magre.
- Attività fisica regolare: L’esercizio fisico migliora la sensibilità all’insulina.
- Monitoraggio della glicemia: Per chi già convive con il diabete, è importante misurare la glicemia secondo le indicazioni del medico.
- Farmaci e insulina: In alcuni casi, è necessario l'uso di farmaci o insulina per mantenere il controllo dei livelli di zucchero.
Il diabete è una condizione cronica, ma con una gestione attenta, uno stile di vita sano e una diagnosi precoce, è possibile condurre una vita attiva e soddisfacente. La consapevolezza e l'educazione su questa malattia sono cruciali non solo per chi ne soffre, ma anche per le persone a rischio, poiché una corretta informazione può fare una grande differenza nella qualità della vita. Sfatando i falsi miti, possiamo anche ridurre lo stigma, favorendo un ambiente di maggiore comprensione e supporto.