Tanto vecchie, quanto attuali: ecco le due poesie di Salvatore De Gregorio

ven 14 ottobre 2016
Cultura e Società di Michele Trombetta
3min
Tanto vecchie, quanto attuali: ecco le due poesie di Salvatore De Gregorio ©n.c.
Tanto vecchie, quanto attuali: ecco le due poesie di Salvatore De Gregorio ©n.c.
TERMOLI. A dimostrazione che seppur passano gli anni di promesse se ne fanno tante ma poi alla fine tutto rimane come prima e nel peggiore dei casi peggiora; noi, grazie a un nostro amico di nome Peppino, siamo venuti in possesso di due poesie scritte con la cara vecchia macchina da Scrivere Olivetti da un Termolese illustre come tanti in passato ce ne sono stati. Le due poesie, che vi trascrivo prima in dialetto e poi con la traduzione in Italiano, sono state scritte da un noto commerciante termolese che oggi non è più tra noi; un termolese vecchio stampo che pur essendo titolare di una ancora oggi florida attività commerciale, trovava anche il tempo di poter scrivere qualche poesia sulla sua cara vecchia Termoli dopo che aveva osservato, ascoltato e riflettuto su quanto ci fosse nella nostra città. La cosa buffa è che il nostro poeta/imprenditore, che si chiamava  Salvatore De Gregorio, meglio conosciuto con il nomignolo “Salvatore da Luce” perché il suo campo professionale riguardava e riguarda tutto  sull’elettricità, era una persona simpaticissima e arguta. Tornando alle due poesie in questione, la prima s’intitola “‘U  Purte” e l’altra “‘U Petrolie” in una si parla di lavori da fare al porto, di dragaggio eccetera eccetera e l’altra parla del Petrolio, dei politici e di confini marini che il Molise fosse stato depredato dall’Abruzzo di piattaforme  petrolifere che avrebbero portato soldi alla nostra regione. Siccome l’Abruzzo politicamente è più forte, è riuscito a far ridisegnare i confini marini facendo capitare alcune piattaforme nelle proprie acque marine a discapito nostro. Chi vi scrive ricorda che ci fu anche un sollevamento popolare che portò a fare una spedizione di protesta proprio sul punto esatto dove le carte designavano i confini marini tra l’Abruzzo e il Molise; lì furono piantati striscioni il “Molise ai Molisani” ma, se non ricordo male, non si cavò alcun ragno dal buco. Ecco di seguito le due poesie di Salvatore De Gregorio: ‘ U PURTE :                                                                                     IL Porto Termele mi  quande si  bell                                   Termoli mio quando sei bella Ma spisse  te pijene pu’ fondelle                      Ma spesso ti prendono per i fondelli Tu guarde nuccone ‘u purte                            Tu guarda un po ‘ il porto   Mamma mi ‘u stanne facenne sturte             Mamma mia lo stanno facendo storto Ere ‘na belle ‘nzenature                                    Era una bella insenatura E  mo’ chi prete e sterrature                             E adesso con le pietre e la terra Pe fa ‘ poste ai vetture                                    Per fare posto alle automobili Hanne  fatte na pianure                                hanno fatto una pianura Deciteme mo’ ‘u mare andò stà   ?                 Ditemi adesso il mare dove sta ? Ha perdute pure a profundetà                        Ha perso la profondità I nave non ponn né parti’ e né attraccà               Le navi non possono ne partire e ne attraccare Mo’ve ‘ ‘u bell.pure chu martill                  Adesso viene il bello ,anche col martello Nu ponn’ usà manche i battille                   Non possono usare nemmeno i battelli E nen ge stanne mezz pe’  dragà              E non ci sono i mezzi per dragare E nen ge stà  na’ bussola                        E non ci sta una bussola Pè dà u Mole na direzione justa              Per dare al molo una direzione giusta .                 ‘U Petrolio                                             Il Petrolio Come me stà a core e maddolora                   Come mi sta a cuore e mi addolora Chu petrolio ha pijete ‘u vole                         che il petrolio ha preso il volo ‘Na vote ce deceve a stù paiese                     Una volta si diceva  a questo paese Tande che je fa ‘ ,è murte nu’ bbrezzese     Tanto che fa ,è morto un abruzzese Ce deceve pure :Termele pe ‘ ji annande     Si diceva pure : Termoli per andare avanti A na camere ce vo nù rappresentante      Alla camera ci vuole un rappresentante E n’hime avute ddu’ de sande                        e ne abbiamo avuti due di santi Diceme ca pure qualche cose fanne                Diciamo pure che qualcosa fanno Ma ninte pu stu’ grusse danne                      Ma niente per questo grosso danno ‘U Petrolie du mere termelese                    Il petrolio del mare termolese L’hann  fatt deventa  vastese                            l’hanno fatto diventare vastese E’ state nu prepotente  brezzese                  E’ stato un prepotente abruzzese A mette inda sacchette ‘u termelese           ad abbindolare un termolese Pe ‘ forze è nù pizz grusse da demucrazzi    per forza è un pezzo grosso della democrazia E’ po’ cancellà  cunfine e geugrafi’             e può cancellare i confini e la geografia E nù’ che stime a prime poste ind ‘amecizie          e noi che stiamo ai primi posti nell’amicizia Facemme asci ‘ i ddù sande in compagni’          Facciamo uscire i due santi in compagnia Pe’ ridà a Termele giustizie ,                             per ridare a Termoli  giustizia , cunfine e geugrafie .                                     confini e geografia SALVATORE DE GREGORIO TERMOLI 1992
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