​Separatismo catalano, gli studenti del liceo Perrotta a confronto

Laboratorio di storia sab 05 maggio 2018
Cultura e Società di Sabina Sestu
1min
L'incontro sulla Catalogna al Perrotta ©Termolionline.it
L'incontro sulla Catalogna al Perrotta ©Termolionline.it

TERMOLI. É stato un dibattito molto acceso ed entusiasmante. Il tema del confronto é sicuramente molto complesso e di difficile soluzione, ma gli studenti del liceo Perrotta sono riusciti a districarsi brillantemente nella spinosa questione. Aiutati dall'intervento del professore Andrea Pennino dell'Università del Piemonte Orientale, che ha spiegato le dinamiche storiche della richiesta di separazione della Catalogna dal resto della Spagna, i ragazzi delle due squadre hanno difeso a spada tratta le due posizioni contrastanti.

Ha vinto la tesi del governo centrale di Madrid, ma solo per pochi punti. A difesa della parte separatista della popolazione catalana gli studenti della squadra gialla hanno sostenuto l'ingiustizia dell'imposizione dall'alto di decisioni contrarie a quelle della volontà popolare, l'uso della violenza da parte della polizia sia contro i leader del movimento che contro i votanti e la ragione squisitamente economica che impedisce la realizzazione del sogno separatista della Catalogna, visto che da sola la regione spagnola produce il 19% del Pil nazionale.

Forti anche le ragioni della parte avversaria, difese dalla squadra rossa: l'articolo della Costituzione spagnola che sancisce l'indivisibilitá della nazione, i finanziamenti e gli investimenti che il governo centrale di Madrid elargisce alla regione catalana, l'anacronisno storico della richiesta e la il fatto che meno del 50% degli aventi diritto al voto si siano espressi a favore dell'indipendenza. Il professor Pennino ha sottolineato il fatto che solo pochi giorni fa il gruppo più autonomistico della Spagna, l'Eta, abbia dopo decenni di lotta armata deciso di gettare le armi ed accettare un confronto democratico con Madrid. Il docente ha anche mostrato cosa accadrebbe all'Europa se tutti i movimenti autonomisti che la animano si dovessero realizzare, microstati con cui Bruxelles potrebbe imporre più facilmente le sue politiche, sembra essere la tesi più accreditata.

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