Percorso didattico al liceo Alfano in preparazione dell’anno rodariano 2020
TERMOLI. Il centenario della nascita di Gianni Rodari è un’occasione preziosa per riscoprire un autore che negli ultimi anni si cita raramente, sebbene abbia impresso una svolta epocale alle metodologie didattiche in uso nella scuola italiana a partire dagli anni ’50 del Novecento. Tuttavia Rodari non è un autore datato: rileggendo la Grammatica della fantasia, tanto per citare una delle sue opere più note, scopriamo che ha ancora molto da dire agli insegnanti di ogni ordine e grado e che le sue indicazioni metodologiche, a volte seguendo percorsi sotterranei, apparentemente dimenticate, hanno continuato a fornire input positivi e nuove idee, ma quasi esclusivamente agli specialisti, a chi opera nell’ambito della ricerca metodologica e ai docenti che si adoperano per evitare la deriva di metodologie didattiche poco flessibili e non più adeguate alle esigenze degli studenti.
Oggi, infatti, nelle programmazioni dei docenti, raramente troviamo qualche eco delle sue opere, se si escludono meritevoli eccezioni. “Chi si ricorda veramente di Gianni Rodari? – si domanda Giovanni Castagno – [...] Chi si preoccupa di evitare riduzionismi e semplificazioni e di permettere agli insegnanti di avvicinare un personaggio il cui contributo alla riflessione sul mondo della scuola, [...] è difficilmente misurabile?
Come spesso accade, idee interessanti possono nascere da discussioni informali. Da frasi pronunciate in fretta lungo i corridoi, “a spizzichi” durante l’intervallo, è nata l’idea di leggere Gianni Rodari ai ragazzi del liceo Alfano. A spingere in questa direzione ha contribuito sicuramente la ricerca metodologica avviata dai docenti di lingua e letteratura italiana e pienamente supportata dal Dirigente Scolastico Concetta Rita Niro nell’ottica dell’innovazione didattica. La lettura di Rodari nasce infatti come un’articolazione - applicazione della metodologia Writing and Reading Workshop, un approccio innovativo alla lettura - scrittura adottato ormai da due anni dai docenti di Italiano Viviana Mucelli, Katia di Spalatro, Nicola Sorella, Paola Ferrante, Alessandra Messere e Lucio Cassone.
Ma come leggere filastrocche e favole alle superiori senza cadere nell’ “infantilismo”? Quale modalità adottare perché gli studenti possano essere catturati dalle parole dello scrittore e leggere nelle sue storie bislacche la propria storia? Il trucco è proprio quello di evitare il riduzionismo di cui parla Giovanni Castagno e proporre invece una lettura profonda, da palombaro. Ne è nata, quindi, la progettazione di un percorso didattico destinato agli alunni del liceo, articolato su diversi piani, in quattro momenti: la lettura, la scrittura, la rappresentazione grafica e ... altro, che saranno illustrati a progetto avviato. Partendo dalla convinzione che Gianni Rodari sia un autore per tutti, sono state selezionate con attenzione le letture più adatte a condurre gli studenti nel suo mondo favoloso e immaginifico. L’obiettivo? Dimostrare che l’apprendimento può essere efficace e al contempo divertente e convincere che Gianni Rodari parla davvero a tutti. Soprattutto ai ragazzi.
È partito così il contributo dell’Alfano alla celebrazione dello scrittore piemontese.
Si tratta di un progetto articolato sull’intero anno scolastico che prevede la lettura in classe di filastrocche, favole, riflessioni sul mondo della scuola, sul crescere e diventare grandi, sul rapporto genitori – figli, sul mondo della natura, sull’uguaglianza.
Il progetto include anche un laboratorio nel quale gli studenti si cimentano nella scrittura a ricalco sul modello delle filastrocche/favole.
La prima parte si conclude con la scrittura di Lettere a Gianni Rodari, nelle quali gli studenti raccontano le emozioni e le impressioni provate durante la lettura, le riflessioni, le difficoltà ma anche il piacere della condivisione. In queste lettere immaginarie i ragazzi pongono domande, chiedono consigli sulla scrittura, esprimono curiosità e pareri. Insomma aprono un dialogo virtuale con un grande autore della cultura contemporanea.
La seconda parte del progetto si svilupperà a partire dal mese di gennaio con eventi che coinvolgeranno anche gli alunni della secondaria di I grado, secondo un’articolazione che è in fase di elaborazione e che prevede quattro piste di lavoro che saranno indicate in seguito.
L’intero percorso si è ispirato all’idea di Rodari secondo la quale non c’è alcun motivo pedagogico per imporre agli studenti “... i vecchi modi di studiare: anzi ne esistono di ottimi per rovesciare la scuola come una calza vecchia.”