I formati e la modularità degli alimentatori PC
Quando arriva il momento di scegliere gli alimentatori PC, spesso ci si trova a far caso a caratteristiche come la potenza, la classe di efficienza o il livello di rumore. Certo, sono tutti fattori fondamentali da considerare, ma non certo gli unici!
Nell’articolo di oggi vediamo due caratteristiche degli alimentatori PC altrettanto importanti che possono influire non solo sulla scelta, ma anche sul prezzo del dispositivo stesso e sul suo funzionamento.
A cosa servono gli alimentatori PC
Prima di passare alle caratteristiche, parliamo brevemente della funzione di un alimentatore e del perché sia una componente fondamentale di ogni computer fisso.
Gli alimentatori PC (chiamati anche PCU dall’inglese Power Supply Unit) svolgono due compiti all’interno della macchina. Come dice il nome stesso, il primo compito è quello di “alimentare” tutte le altre componenti hardware all’interno del computer. L’alimentatore, infatti, è in grado di trasformare la corrente alternata (CA) che riceve dalla rete elettrica domestica in corrente continua (CC) che serve per far funzionare la macchina.
Inoltre, tutti gli alimentatori PC sono muniti di una o più ventole che hanno l’importantissima funzione di raffreddare sia il dispositivo stesso, sia tutte le altre componenti all’interno del case. Per facilitare questo compito, l’alimentatore viene installato nella parte superiore e posteriore della torre con la ventola rivolta rigorosamente verso il basso.
Il fattore forma degli alimentatori PC
Chiarite le funzioni degli alimentatori PC, passiamo adesso a vedere quali sono queste due caratteristiche meno conosciute da tenere in considerazione, iniziando dal cosiddetto “fattore forma” o semplicemente “formato”.
Quando si sceglie un alimentatore su siti come RS, è facile notare che il nome del prodotto è spesso accompagnato da alcune sigle: ATX, SFX, TFX e così via. Queste lettere fanno riferimento al fattore forma del dispositivo, cioè la sua forma e le sue dimensioni che lo rendono più o meno adatto per determinate configurazioni di computer.
Il formato ATX può essere definito come lo standard degli alimentatori PC perché può essere installato nella maggior parte dei case a torre e mezza torre. In generale, i dispositivi ATX hanno un’altezza di 86 mm, una larghezza di 150 mm e una profondità di 140 mm. Tuttavia, ci sono anche modelli con una lunghezza di 170 mm.
Esistono anche molti altri formati di dimensioni inferiori; i più comuni sono SFX e TFX. Il fattore forma SFX misura 63,5 mm di altezza, 125 mm di larghezza e 100 mm di profondità. Da qualche anno è stata sviluppata anche la variante più lunga, chiamata SFX-L, che consente di avere una ventola da 120 mm contro i 92 mm di quella convenzionalmente usata per questo formato forma.
Per i computer fissi di forma ridotta esiste il formato di alimentatori PC TFX, anch'esso molto compatto, con una larghezza di 85 mm, un'altezza è di 64 mm e una lunghezza di 175 mm.
Modulare, semi-modulare o non modulare
Nell’ambito degli alimentatori PC, la modularità si riferisce alla presenza o meno di cavi fissi. Come abbiamo imparato sopra, la funzione principale di un alimentatore è quella di fornire corrente elettrica agli elementi hardware del PC. Per poterlo fare, deve essere connesso ad ognuno di loro.
Gli alimentatori PC non modulari hanno una serie di cavi fissi che fuoriescono dalla “scatola”. Questi cavi non possono essere staccati e quindi, quando non vengono usati, devono essere attorcigliati o spostati, ma comunque mantenuti all’interno del case.
Al contrario dei precedenti, gli alimentatori semi-modulari hanno un solo cavo fisso: quello dell’alimentazione principale. Tutti gli altri possono essere aggiunti o eliminati a seconda della configurazione interna del computer. Di conseguenza, con un modello simile non ci saranno cavi inutilizzati e “il grande cervello” del nostro computer risulterà più ordinato, spazioso e facile da “interpretare” una volta aperto.