Furto e taccheggio in negozio: che cosa può fare il commerciante?

istruzioni per l'uso mar 09 luglio 2024
Dal web di La Redazione
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Furto e taccheggio in negozio: che cosa può fare il commerciante? ©Termolionline.it
Furto e taccheggio in negozio: che cosa può fare il commerciante? ©Termolionline.it

TERMOLI. In caso di furto e taccheggio, pochi negozianti saprebbero cosa fare esattamente, come presentare denuncia e come raccogliere le prove quando non c'è flagranza di reato.

In pochi sono a conoscenza del fatto che la legge dice che chiunque può arrestare un ladro e trattenerlo in attesa dell’arrivo delle forze armate. Vale a dire che non deve per forza esserci la polizia in caso di furto; anche il negoziante, una guardia giurata, la sorveglianza può fermare un ladro beccato con le mani nella marmellata. Tuttavia, il commerciante può sporgere denuncia anche nel caso in cui non conoscesse l'identità del ladro soprattutto se possiede le prove di quello che ha rubato con le telecamere di sicurezza; ma andiamo un po’ per gradi per chiarire meglio l'intera faccenda.

Furto in negozio: chi può intervenire in flagranza di reato

La legge attualmente vigente dice che chiunque può arrestare l'autore del reato in caso di flagranza. Ad esempio, il direttore, la sorveglianza o un qualunque dipendente del negozio ha la facoltà di condurre il ladro presso l'ufficiale di polizia giudiziaria più vicino. In sostanza, se un ladro viene sorpreso durante il furto, non deve per forza essere un poliziotto a fermarlo ma chiunque all'interno dell'esercizio può intervenire chiedendo di mostrare quello che ha in tasca. Naturalmente, il sospettato può rifiutarsi di essere perquisito da chi non fa parte delle forze dell'ordine.

Taccheggio: come sporgere denuncia senza identificazione

Tuttavia, spesso succede che il taccheggio sia scoperto solo dopo che il ladro se l'è già data a gambe perciò diventa impossibile fermarlo, condurlo davanti alla polizia e arrestarlo.

Nel momento in cui un commerciante subisce un furto in negozio ma non coglie il ladro sul fatto, può ugualmente sporgere denuncia entro 6 anni dal fatto, trascorsi i quali non è più ammissibile. Il commerciante può decidere di sporgere denuncia per mezzo posta o recarsi direttamente presso la polizia giudiziaria. Solo dopo aver sporto denuncia, l’esercente può chiedere il risarcimento dei danni e costituirsi parte civile. Di solito, sono opzioni da prendere in considerazione solo nel momento in cui il valore della merce rubata è alto e i danni sono stati ingenti.

Che si scelga l'una o l'altra soluzione, il negoziante può avvalersi delle registrazioni del sistema di videosorveglianza per identificare il ladro. Infatti, i filmati sono considerati prove ammissibili dalla legge. Quello che non può fare è pubblicare le immagini, magari girandole a un giornale oppure utilizzando i social media. Sono eventualmente le forze dell'ordine a renderle pubbliche. In genere, avviene solo a indagini concluse e se la notizia del furto è rilevante.

Le telecamere di sorveglianza diventano quindi uno strumento molto utile per raccogliere le prove in caso di sottrazione di merce. Devono essere piazzate in punti strategici senza violare la privacy. Hanno anche un valore deterrente poiché il negoziante che avvisa della presenza delle telecamere di videosorveglianza, scoraggia taccheggiatori e ladri dai loro intenti criminali. Negli ultimi anni la tecnologia ha fatto passi da gigante e oggi sono presenti software intelligenti che rilevano il tentativo di furto concentrandosi solo sui gesti.

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