Compagnia cinese 'bannata' perché sfrutta lo spazio aereo russo
Viviamo in un periodo storico particolarmente peculiare, all’interno del quale diversi avvenimenti stanno ridefinendo il volto dell’economia e, per certi versi, ponendo un freno alle innumerevoli possibilità di connessione e globalizzazione a cui, un tempo, era possibile accedere con maggiore facilità. Sin dal biennio della pandemia, ci si era resi conto di quanto il mondo potesse ancora cambiare, non necessariamente in meglio. Lo scoppio della guerra in Ucraina ha, decisamente, peggiorato la situazione, limitando soprattutto i vettori specializzati nel trasporto aereo, oltre a diversi altri macro-paradigmi e mercati finanziari.
Le sanzioni applicate alla Russia hanno creato complicazioni significative per i viaggi aerei da e per il paese. Con l'interruzione dei collegamenti diretti tra la Russia e molti paesi europei, inclusa l'Italia, le possibilità di spostamento sono ora limitate ai jet privati (a questo proposito segnaliamo che il sito fastprivatejet.com fornisce dettagli circa il noleggio di un aereo privato) o agli scali in paesi che non applicano sanzioni. Tuttavia, questa situazione ha creato problemi anche a chi, come la compagnia cinese Chian Eastern Airlines, aveva pianificato di sfruttare lo spazio aereo russo per effettuare la tratta Shanghai-Vienna. Una questione decisamente spinosa, dunque, quella che ha interessato China Eastern Airlines che, a discapito di quel che si potrebbe pensare, non si rifà a motivazioni strettamente etiche, rappresentando un limite necessario e funzionale per una concorrenza equa nel mercato di riferimento. Scopriamo, di seguito, tutti i dettagli della vicenda.
Il caso China Eastern Airlines nel dettaglio: il vantaggio di sfruttare lo spazio aereo russo negato dalle Istituzioni
Come già precedentemente accennato, la possibilità di sorvolare la Russia, per la China Eastern Airlines rappresenterebbe un vantaggio competitivo importante per l’ottimizzazione dei collegamenti tra Oriente ed Europa, qualcosa che i vertici di Austrian Airlines non hanno accettato, così come le compagnie francesi e statunitensi. La situazione, nella fattispecie, riflette le tensioni già presenti in ambito politico tra Cina ed Europa, visto che i rapporti tra le Istituzioni continentali sarebbero ai ferri corti già per gli approcci politici agli antipodi.
Quanto accaduto con la tratta Shangai-Vienna contribuisce a sintetizzare l’andamento delle dinamiche logistiche e delle controversie ad esse connesse tra i due territori. China Eastern Airlines non potrebbe atterrare all’aeroporto di Vienna, a causa dell’utilizzo lungo la tratta dello spazio aereo russo. Dalla fine di giugno, gli Airbus A330-200 avrebbero dovuto iniziare i loro viaggi da Shangai alla Capitale austriaca, se solo non fosse che, da allora, neanche uno di questi aerei sia atterrato presso lo scalo di Schwechat.
Una scelta categorica, tanto da spingere il vettore a interrompere le prenotazioni e rimuovere i voli dal proprio portale online. Sembrerebbe che la compagnia cinese non abbia ricevuto diritto di traffico in Austria o che, quantomeno, non avrebbe ancora ricevuto una risposta da parte di Austro Control in relazione alla richiesta di piano di volo. Dal canto suo, l’azienda cinese non sarebbe più speranzosa nei confronti del suo ingresso all’aeroporto di Vienna, visto che la richiesta avanzata andrebbe contro gli interessi macroeconomici perpetrati in Austria.
I limiti della chiusura dello spazio aereo russo
La controversia nascerebbe, a monte, dalla chiusura dello spazio aereo russo alle compagnie occidentali: risposta a quanto già fatto dai vettori della Federazione europea nei confronti dei vertici del Cremlino. Questa fattispecie politica, nata a seguito dell’invasione dell’Ucraina avrebbe imposto grossi limiti alle compagnie di linea, soprattutto per quanto concerne le tratte che uniscono Oriente e Occidente e viceversa. Voli più lunghi e aumenti dei costi hanno arrecato importanti disagi al pubblico, mentre i conflitti di interessi nascerebbero nei confronti delle compagnie cinesi, emiratine e turche che ancora avrebbero a disposizione la possibilità di sorvolare e servire il territorio russo.