Tote bag e shopper personalizzate: come sono diventate un accessorio cult
Basta fare una passeggiata per vederne a decine: sulle spalle degli studenti universitari che hanno appena finito di seguire una lezione e su quelle dei genitori Millenial che accompagnano i bambini ai giardinetti, usate al posto delle più ingombranti borse per il PC o come alternativa ai più inquinanti sacchetti di plastica per portare a casa la spesa. Come sono nate, però, le tote bag e soprattutto come sono diventate un oggetto di tendenza?
Da borsa per trasportare il ghiaccio a status symbol: breve storia della tote bag
Gli esperti di moda fanno risalire la nascita della tote bag ai primi Anni Quaranta quando un brand americano di accessori per le attività outdoor introduce un modello di borsa rettangolare e con i manici utilizzabile – anche più volte – per trasportare con più facilità il ghiaccio. Ci sono già tutti gli elementi che faranno delle shopper un oggetto di tendenza: la praticità, la possibilità di riutilizzarle più e più volte, quella per i brand di personalizzarle con loghi e altri simboli aziendali.
Negli Anni Sessanta Coach è il primo brand a realizzare una tote bag di marca: si tratta di un modello semplice, in pelle, con un solo manico e un’apertura frontale con chiusura a bottone. Da quel momento, però, l’interesse delle firm di moda per questo modello così essenziale di borsa non si ferma complice anche la rapida diffusione di uno stile di vestire più informale e casual. Non va dimenticato, del resto, che soprattutto nel decennio successivo e negli Anni Ottanta per imitare le star si comincia ad adottare anche in città un abbigliamento da aeroporto in cui a fare da padrone sono praticità e comfort.
Ma mai senza un tocco raffinato e di classe: tra le shopper ancora oggi più desiderate dagli appassionati di moda ci sono quella in tessuto jacquard di Christian Dior o il coloratissimo modello Bazar di Balenciaga.
Quando e perché brand di tutti i tipi hanno cominciato a stampare e regalare shopper personalizzabili
Imitando i grandi brand anche le aziende più piccole cominciano a realizzare tote bag brandizzate e regalarle ai propri clienti nelle occasioni più disperate: oggetti come le shopper personalizzate Gedshop sono l’omaggio perfetto per le campagne natalizie, da distribuire durante fiere ed eventi o da sostituire alle tradizionali buste per lo shopping di carta o di plastica.
Avviene, così, la trasformazione di quello che era un accessorio pratico in un status symbol. Portare alla spalla la shopper di un brand equivale a sposarne filosofia, valori e scegliere di identificarsi e presentarsi agli altri come consumatore di quel particolare tipo di prodotto o servizio. È anche per questa ragione che le shopper si riempiono di grafiche, illustrazioni, simboli, scritte, artwork che ne fanno un oggetto statement, oltre che un oggetto da collezione.
Il risultato è che oggi non c’è festival a cui si partecipi da cui non si torni a casa con una nuova shopper, negozio che periodicamente non faccia omaggio ai clienti più affezionati di una nuova tote bag, festività e occasione durante la quale le firm di moda non seducano gli appassionati con il lusso accessibile di una shopper tematica. La possibilità di riutilizzarle all’infinito (o quasi) è la ragione con cui giustifichiamo l’incapacità di rifiutare un’altra nuova tote bag.