"Maiali" anche a Rio Vivo: ma la vogliamo finire?
TERMOLI. Solo la scorsa settimana abbiamo duramente apostrofato coloro che alimentano lo sfacelo lungo la bretella che collega la statale 87 alla zona di contrada Marinelle e il nucleo industriale, la cosiddetta "Bufalara", dove prolifera una discarica abusiva che ormai sarà stata mappata pure da Google, visto che non se ne viene a capo.
Ma i "maiali" di turno, così li abbiamo chiamati, non sono mai soli. Sono come i cinghiali, riproducendosi in massa. Un nostro amico e lettore, residente che ha scelto la località di Rio Vivo-Marinelle per abitarvi, ci ha segnalato, in modo assai sdegnato, la manifesta inciviltà che ormai ha predato il comune senso del decoro urbano.
«A ogni elezione chi vive qui si spertica lamentando quello che non funziona, illuminazione, buche nelle strade, ma poi? Ci si comporta così, deturpando una delle zone che potrebbe essere il fiore all'occhiello della nostra città, vergogna? Ma l'altra domanda è questa: ci sono i controlli? Sono sufficienti?».
Beh, come si suol dire, chi è causa dei suoi mal pianga sé stesso, si potrebbe dire di chi fa "al lupo al lupo", salvo poi sbranare l'immagine della città. Come nello spaccato proposto oggi in viale Cavalieri d'Italia.
A Roma dicono "Famo a capisse"... la vogliamo finire? il nostro è un ultimo appello, anche a chi deve sorvegliare che tutto fili liscio. Gli intendimenti esternati nella conferenza stampa del 22 settembre scorso auspichiamo vengano perseguiti con tenacia, perché da qui alla prossima stagione turistica c'è il tempo di intervenire, più che programmare, tenendo anche conto di un altro fattore: la città è meta di visitatori da fuori regione ormai senza soluzione di continuità e non possiamo permetterci queste cartoline di degrado.