"Serial Sinner" e l'onda tricolore inarrestabile

lun 01 aprile 2024
Editoriale di Emanuele Bracone
2min
Jannik Sinner in trionfo a Miami ©Facebook
Jannik Sinner in trionfo a Miami ©Facebook

TERMOLI. I momenti d’oro che attraversano le discipline sportive vanno consolidate, mettendo a dimora radici generazionali che possano dare continuità e frutti anche nel futuro.

La Fitp, Federtennis & padel, ha implementato di recente il progetto per portare ancora più racchette in classe, nelle scuole.

Un ulteriore segno dell’attenzione di come sia la pratica di base sempre più larga e diffusa a determinare i successi che in questi anni mai così copiosi vedono gli atleti tricolori mietere vittorie nel mondo, in una delle discipline più globalizzate e competitive che esistono.

Una lettura obbligata dopo quanto avvenuto ieri sera a Miami, con Jannik Sinner che ha portato a casa il suo secondo “mille” in carriera, al terzo tentativo in finale nel torneo della Florida, affermazione che l’ha portato al numero due del ranking Atp, livello mai raggiunto prima da un tennista italiano, nemmeno nell’era di Nicola Pietrangeli.

Dalla sconfitta con Zverev agli ultimi Us Open, Sinner ha inanellato 42 vittorie e tre sconfitte, una rocambolesca con Shelton a Shangai, l’atto conclusivo delle Finals contro Djokovic e la “strana” battuta d’arresto, condizionata dai problemi fisici, con Alcaraz a Indian Wells, nel mezzo, vittorie a Pechino, Vienna, Coppa Davis, Australian Open, Rotterdam e Miami.

Un “serial Sinner”, ma non è solo. Dietro di lui ci sono singolaristi e doppisti, nell’Atp e nella Wta che settimana dopo settimana macinano risultati.

Attualmente, in corsa per arrivare alle Finals di novembre ci sono sia uomini che donne, nella Wta con Jasmine Paolini, anche nei doppi, con Bolelli-Vavassori e la stessa Paolini con l’eterna Sara Errani, prescindendo da Sinner, ovvio, ormai già qualificato possiamo dirlo, per la kermesse torinese.

Conferme continue di un movimento che sprizza energia, nessuno ha parlato, ad esempio della vittoria nel Wta 125 di doppio in Turchia, ad Antalya, della coppia Rosatello-Moratelli, un tempo questi successi sarebbero stati applauditi dai più, vista la merce rara. Oggi sono quasi all’ordine del giorno, i challenger, anticamera dei tornei più importanti, sono sempre più “azzurri”, vedi Luca Nardi a Napoli in trionfo ieri.

Un’onda che appare inarrestabile, coi Berrettini e i Musetti in risalita, Sonego che tenta di invertire una tendenza poco proficua, Fognini che non si arrende, le nuove leve rampanti, come Arnaldi, Cobolli e Darderi. Ma di nomi, tra uomini e donne, ce ne sono molti.

Oramai se un tennista italiano non raggiunge finale o semifinale è considerato quasi un incidente di percorso, una volta era arduo scavalcare i primi due turni.

Ma lo ripetiamo, serve lavorare alla base, mai cullarsi sugli allori. Ma la naturalezza della straordinarietà delle conquiste ottenute è l'elemento più clamoroso, specie per Jannik Sinner, oggi lo sportivo numero uno d'Italia.

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