Baia Paradiso diventa l'inferno del degrado: "cari" incivili la città non è "vostra", è di tutti!
TERMOLI. L’appello lanciato anche da Comune di Termoli, Rieco Sud e Guardie ecologiche ha suscitato reazioni contrastanti.
C’è chi addita all’inciviltà, chi invece ritiene che il degrado sia causa di coloro che dovrebbero mantenere pulita la città.
Un assioma è chiaro, corretti conferimenti e maggiore civiltà garantirebbero un decoro alla base e poi un servizio più puntuale, senza rincorrerne i focolai di degrado, farebbe il resto.
In due giorni di fila abbiamo sollecitato e ottenuto interventi tempestivi sia nella zona “atavica” di viale Trieste e dell’ex Nautico (in viale d’Italia), sia in via Carlo del Croix.
Scenari assurdi, con immondizia abbandonata ovunque alla rinfusa, cornice nefasta che d’estate si amplia a dismisura.
Maggiori arredi urbani, più controlli, una rivisitazione dell’organizzazione dell’igiene urbana, ma contro coloro che abbandonano come capita, difficile prevenire al 100%.
Purtroppo, la deriva è quella del “faccio come voglio”, ci rivolgiamo ai turisti, scegliete la nostra costa, rispettatela e vale lo stesso per i residenti, fate in modo di far apparire la città come una cartolina, non come una carta sporca, per dirla alla Pino Daniele.
Stamani, riceviamo l’ennesima segnalazione, in prossimità dell’accesso al mare di Baia Paradiso, a Rio Vivo, dove ci sono sacchi di sfalci e buste di pattume domestico, parliamo di una zona balneare, siamo davvero alla frutta.
Dove non arriva la moral suasion, occorre giungere con la tolleranza zero, sanzioni, solo così si educa chi proprio non vuole capire che bisogna rispettare il territorio, gli altri; il primo seme verso un futuro migliore nel solco di una transizione indispensabile è proprio questo, oltretutto a tutela della salute di tutti, innanzitutto la propria.
Attendiamo di conoscere a chi andrà la futura delega all’Ambiente, nell’auspicio di un dialogo costruttivo, senza sconti, come sempre, ma foriero di un approccio migliorativo perché Termoli è di tutti, certo alla mercé degli incivili e il turismo deve rappresentare, assieme agli assi collaterali, servizi e commercio, la prima industria.