Il mondo è servito, il tennis è azzurro: da Melbourne a Malaga il trionfo di un sistema vincente
TERMOLI. Il tennis diventa tricolore, per antonomasia: il trionfo nella Coppa Davis a distanza di un anno dal precedente è la conferma di un dominio impronosticabile fino a qualche anno fa.
Singolare maschile, singolare femminile, doppio maschile, doppio femminile, doppio misto, Coppa Davis e BJK Cup. Che siano tornei Atp o Wta, challenger, futures, Finals, Grande Slam oppure Olimpiadi, non c’è stato un mese, un grande evento, senza risultato di rilievo da parte di tennisti e tenniste azzurre: vittorie, finali, semifinali, medaglie, la scalata nel ranking fino alla vetta mondiale, la qualificazione ai tornei master. Sarà difficilmente replicabile, lo sappiamo, ma la base è ampia e l’entusiasmo è travolgente. Se pensiamo da dove la disciplina è partita in Italia, altro che nicchia, era in cantina, l’affermazione è clamorosa. Tra le imprese di sistema più impressionanti della storia dello sport e non solo italiano.
Per cavarcela con una battuta, il rammarico ci porta a Malaga, ma nel 2022, quando un doppio sfortunato, con una coppia improvvisata, ci privò di una finale con l’Australia che avremmo probabilmente vinto e sarebbero state tre Davis Cup consecutive ora, beh, ci accontentiamo della seconda, certi che non sarà l’ultima.
Riportare in linea di galleggiamento un top player potenziale come Matteo Berrettini, che ha sfiorato la top five in carriera, finalista a Wimbledon e con grandi risultati in tutti gli Slam, è una garanzia. Di Jannik Sinner è troppo semplice scrivere, sta dominando il tennis maschile.
Ci vorremmo stropicciare gli occhi, tanto apparirebbe incredulo assistere a cotanta grazia se tornassimo indietro con la Delorean di Ritorno al Futuro.
Il tennis mondiale ha un nuovo baricentro colorato di azzurro, che sia maschile o femminile. Nessun altra nazione ha un modello così competitivo e seppur di altra categoria, vogliamo aggiungere anche le vittorie odierne di Fabio Fognini in Spagna e di Luca Nardi a Rovereto, per significare quanto profondo sia il movimento.
Gli azzurri hanno affiancato le ragazze di Tatiana Garbin, guidate dalla meravigliosa Jasmine Paolini, dalla sorprendente Lucia Bronzetti e da sua eternità Sara Errani, confermandosi nella coppa del mondo a squadre imbattibili. Le finali Atp resteranno in Italia fino al 2030 (la Federazione vorrebbe arpionare anche l'organizzazione delle finali di Davis), ci sono giovani che spingono e “adulti” che non mollano, l’obiettivo del presidente della Fitp Angelo Binaghi è ambizioso a dire poco, fare del tennis lo sport numero uno in Italia. A noi piacerebbe vedere più campi possibili, magari uno in ogni scuola, perché è uno sport che educa sotto molti profili, tecnico, fisico, mentale, nel fair-play.
Il mondo è servito. Il tennis è azzurro.